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Casablanca Costa Atlantica |
Rif Nord Est |
Anti Atlante Sahara occ.le |
Viaggio 2009 Marrakesch |
Attraversando l'Atlante e i villaggi berberi a sud di Marrakesh, abbiamo sciato sulle nevi del Toubkal e sulle dune del deserto di Merzouga.Caldo e Aurélie26 Febbraio - 10 Marzo 2009 |
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Quest'anno ci concediamo una vacanza a due, come ai vecchi tempi.
Lasciamo Julie dai nonni a Marsiglia e partiamo in un anno generoso di
neve a provare quella del Marocco.
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Scialpinismo in Marocco...vedi
anche qui |
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Sopra il villaggio di Imlil da dove partono i sentieri per i rifugi Toubkal e Tachdirt, quindi si passa per Aremd (sotto a sx), l'ultimo villaggio prima di risalire il fiume fino a Chamarouch (più sotto). Qui si calzano gli sci fino al rifugio Toubkal |
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Nella sequenza di foto sopra, l'itinerario di salita lungo la Combe W. In alto a dx il costone
di salita della normale sotto a sx la nostra salita lungo la cresta SW.
In centro la piramide della vetta del Toubkal. |
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La salita al Ras. Il Colle Tizi n'Ouagane, a destra la parte di cresta E che comporta qualche passaggio di misto e un canale ripido. Sotto la salita alla vetta. In fondo si vede la pala finale del Timezguida, un altro 4000 vicino al Ras. Più sotto ancora la discesa dal couloir NW dalla vetta del Ras. |
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Il Couloir NW di discesa dal Ras N'Ouanoukrim. Sotto discesa verso Imlil. Nei villaggi ci chiedono di vendere la nostra attrezzatura (sci, scarponi, zaini, magliette, qualsiasi cosa). Vedendo con che cosa vanno in montagna anche la nostra roba più vecchia rappresenta per loro una reale opportunità. A noi ci hanno offerto addirittura una vacca per gli sci di Aurélie... il problema era dove metterla in aereo ! |
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...attraverso l'Atlante e i villaggi berberi a sud di Marrakesh...Dopo un altro Tagine au poulet ripartiamo l'indomani con la nostra Dacia per il Tizi-n- Tichka, il passo più alto dell'Atlante, spesso innevato. Gole e villaggi color terra si alternano. I fiumi sono abbondanti, le donne ne approfittano per lavare i vestiti nei fiumi. Sulle strade centinaia di bancarelle che vendono minerali e fossili, per lo più falsi anche se i pezzi buoni ce li hanno. Queste catene montuose sono ricche di rame, argento, oro, piombo e altri metalli. |
Il paesaggio è quello dei passi alpini, i cartelli dicono Attention
Verglas (ghiaccio), ma siamo in Marocco a due passi dal Sahara. |
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Superato il passo, il paesaggio si desertifica, arriviamo a Ait Ben Haddou, famosa per la sua kasbah, teatro di numerosi film come Il Gladiatore o Asterix e Cleopatra. La kasbah, tutelata dall'UNESCO, è ancora abitata da una decina di famiglie, il resto si è trasferito al di qui del fiume, che dobbiamo attraversare a dorso di mulo. I muri delle case, come in tutto il Marocco d'altronde, sono fatte di pietre alla base sormontate da un misto di fango e paglia. Ogni anno i muri vengono restaurati perché la pioggia dilava via il fango che li compone. |
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Sopra la kasbah di Ait Ben Haddou, una delle meglio conservate in tutto l'Atlante, si trova al di là dell'Oued Ounila che bisogna in questo periodo attraversare a dorso di mulo. |
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Passiamo da Ouarzazate, visitiamo la kasbah di Taourirt, ben conservata ma come le altre vuota al suo interno, la gente sonnecchia nei vicoli della Mellah (vecchio quartiere ebraico). E' strano vedere tanta gente davanti alle porte delle case e appoggiati ai muri senza fare niente, per lo più sono uomini. Le donne, quando si vedono, spesso lavorano portando pesi a volte disumani. Se gli uomini per caso devono trasportare qualcosa, lo fanno attraverso i muli, che le donne al contrario non utilizzano mai. Continuiamo il nostro viaggio verso oriente rimanendo a sud dell'Atlante.
Uno dei tanti nidi di cicogne nella kasbah di Taourirt ad Ouarzazate |
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Entriamo nelle Gole di Dades, una grandinata improvvisa ci obbliga ad una fermata, ne approfittiamo per mangiare all'Auberge Argane. Il posto è fantastico e il tipo veramente simpatico, peccato siamo solo di passaggio, ma ci consiglia un posto oltre le gole di Todra dove siamo diretti. Arriviamo a Msemrir, dove le gole si stringono poi facciamo dietro front e ci dirigiamo verso le Gole di Todra. Le gole in se stesse ci deludono un po', tanti turisti, camper, pulmann, ma tutti si fermano all'entrata dove ci sono le pareti a picco sulla strada. Noi continuiamo invece nella tranquillità delle ultime ore di luce verso Tamtattouche e l'Auberge Baddou, consigliato dal nostro amico. Il posto è carino ed il gestore Ahmed, berbero puro sangue, è fantastico, la sera cantiamo e suoniamo insieme ai suoi amici con tamburi e altre diavolerie a corde. |
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Le gole di Dades. Percorrendo la strada fino a Msemrir si incontrano
forme rocciose stranissime come qui a sx le cosiddette "Dita di
scimmia". |
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Consigliati da Ahmed dell'Auberge Baddou, cambiamo la nostra tabella
di marcia e ci dirigiamo verso Amellago, la cartina dice che la
strada è sterrata, ma sembra che l'abbiano asfaltata. Il nostro amico
aveva ragione, il posto è incantevole, rocce dolomitiche a picco
contrastano con il verde nei campi. Molti pastori dormono nelle grotte
vicino al fiume. Unico problema sono i guadi, la nostra povera Dacia ha
qualche difficoltà a superarne alcuni dove la corrente è
veramente forte. Un camioncino 4x4 che fà
servizio taxi ci aiuta a passare indenni. In estate però non dovrebbe
essere un problema, i fiumi saranno secchi. |
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Sopra la valle di Todra verso Amellago e le montagne Ait Morrhad. A sx
grotte abitate dai pastori, qui a dx donne con enormi fascine di legna
ci fermano per chiederci dei soldi. Ancora una volta i lavori più duri
sono a carico delle donne in Marocco.
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Sci in spalla è faticoso dove è ripido, invece con gli sci ai piedi si sale facilmente senza pelli di foca. Quando abbiamo fatto i "dietrofront" come sulla neve è stato il massimo. Trovarsi con gli sci ai piedi nel deserto è meraviglioso per uno sci alpinista ma la neve è sempre la migliore a sciare ! |
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Sopra ancora momenti della nostra sciata sulle dune di Merzouga. Qui a fianco una strada interna di uno "ksar" nei pressi di Rissani, un villaggio coperto fatto di fango e paglia racchiuso da quattro mura. Le abitazioni sono ai lati di queste strade in condizioni igieniche allucinanti. Il vantaggio per chi abita questi villaggi è che si rimane isolati dal caldo e dalle bufere di sabbia. |
Torniamo indietro verso Rissani dove visitiamo alcuni "ksar", poi un lungo (500 km) trasferimento verso la costa. Fino alla Valle del Draa si viaggia su una strada a una sola carreggiata... il più grosso rimane in centro, l'altro si sposta. Arriviamo ad Agdz, dove sostiamo per pranzo nella kasbah di Tamnougaldt. Attualmente la kasbah è mezza in rovina ma è ancora abitata da alcune famiglie, mentre la visitiamo alcune donne stanno stendendo i panni e i tappeti negli allora cortili delle feste. |
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Proseguiamo verso ovest su piccole strade solitarie, passiamo Tazenakht e Taliouine a sud del Toubkal, entrando nella Valle del Souss. Ci fermiamo a Taroudannt, città un po' misteriosa, nascosta dalle mura rosse che la circondano con lo sfondo delle cime innevate dell'Atlante.
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...la costa, Essaouira e MarrakeshPassiamo Agadir che qui aggiungono "rien à dir", dunque non ci fermiamo e risaliamo la costa verso nord. Le campagne sono molto verdi. Qui coltivano l'argan, una pianta spinosa simile all'ulivo che produce semi oleosi. L'olio di argan viene impiegato in cucina e nella cosmetica come base di una miriade di creme di bellezza. La produzione è però un po' particolare. Per poter estrarre l'olio, fanno mangiare i semi alle capre (ecco perchè nella foto sono sull'albero) che, grazie ai potenti enzimi presenti nel loro intestino, riescono a sciogliere la dura polpa esterna. Le donne (tanto per cambiare) quindi estraggono dallo sterco delle capre i semi, li spaccano, li tostano e quindi estraggono l'olio ivi contenuto. 1 lt di olio richiede circa 30 kg di noccioli e 15 ore di lavoro (di m...). |
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Arriviamo ad Essaouira. La città è chiusa alle auto, ma per fortuna ci sono parcheggiatori dappertutto. E' un mercato permanente di tappeti, spezie, gioielli, antiquari, babbucce e tutto l'artigianato marocchino. Il souk è senz'altro meno caotico di quello delle grandi città e più "easy" rispetto a Marrakesh. Ci concediamo 2 giorni di relax in questa città portuale tutta blu e bianca.
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Partiamo per Marrakesh, la strada è disseminata di autovelox e poliziotti. A Marrakesh riusciamo a destreggiarci tra il dedalo di vie senza cartelli grazie ad una cartina e il GPS. Decidiamo di puntare al cuore della città, il Djemaa el Fna, la piazza centrale e le stradine del grande souk. Lo scenario è di una miriade di attività e di gente che cerca di convincerti che la propria merce è migliore della bancarella accanto. Nel souk a nord della piazza è bello perdersi dentro. Non mi è sembrato tanto pericoloso, come invece avevo letto. Ognuno vuole fregarti ma solo per venderti più cara la sua merce, ma questo fa parte del gioco. Non ho sentito di scippi, forse ne ho sentiti di più a Napoli. La piazza invece è qualcosa di incredibile. La tensione e gli odori crescono via via che arriva la sera, quando da ogni chiosco all'aperto escono fumi e odori di carne, pesce e spezie, intorno giocolieri, cantastorie, musicisti , incantatori di serpenti, ognuno che cerca di attirare la tua attenzione. Non mi sorprende che l'UNESCO abbia dichiarato la piazza "capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità". |
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Immagini dei souks di Marrakesh. In alto il Souq dei Tintori dove
la lana tinta a mano viene appesa tra le botteghe ad asciugare e una
bottega di tappeti del Souq Smarrine. Fotografare le persone è quasi
impossibile, l'unica è fare finta di fotografare qualche cosa d'altro,
ad esempio un gatto. Qui sotto incantatori di serpenti a Djemaa el Fna
in attesa di clienti si bevono un thé. Il thé marocchino è molto
zuccherato e aromatizzato con molte foglie di menta. Il versare il thé
rappresenta un rito in Marocco: viene versato dall'alto in un bicchiere e poi
riversato nella teiera per mescolare le foglie prima di essere servito
agli ospiti |
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Sopra Djemaa el Fna, quando i chioschi cominciano a fumare. L'ultima
sera ci siamo avventurati a mangiare la testa di pecora. Già cotta,
viene preparata al momento, si tolgono le ossa del cranio, la mandibola,
gli occhi e la cervella. Il resto viene tagliuzzato nel vostro piatto.
Il gusto è ottima ma
è meglio non guardare nel piatto ! |
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