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La passione per lo scialpinismo ci porta a visitare l'Islanda in inverno. La forza della natura e i contrasti di questa isola sono ancora più estremi in questa stagione dove le bufere di neve si alternano a sciate nella polvere guardando l'orizzonte nero dell'oceano.

Caldo, Frédéric, Claude-Al e Olivier (Iceland 4 Fun Team)

31 Marzo - 14 Aprile 2015

Abbiamo prenotato 4 giorni di eli-ski nella Penisola dei Trolls e un piccolo 4x4 per vedere questa isola in inverno e sfruttare ogni bella giornata disponibile per fare una salita con gli sci. Il tempo qui cambia velocemente ma fortunatamente le previsioni (Icelandic Met Office) sono accurate.  Per quanto riguarda l'alloggio e le cene abbiamo per lo più cercato direttamente sul posto, usando la guida du Routard o chiedendo informazioni in giro. Per l'attività sciistica cliccate qui, troverete tutti i dettagli.  Atterriamo a Reykjavik, una distesa bianca sotto di noi ci attende, siamo già eccitati dall'orgia di neve che troveremo. La città non merita un granché, non hai voglia di passeggiare, fa freddo. E' simpatica la chiesa che ricorda una struttura basaltica, minimalista direi. Non siamo appassionati di musei, ce ne sono molti, facciamo quattro passi sul porto, ma come in tutte le città qui, la parte interessante è nei pub la sera. La gente si scatena, canta e  balla soprattutto nei venerdi sera, alcool a fiumi, la birra è buona.

 
 

Sopra la Hallgrimskirkja, la chiesa di Reykjavik. A sinistra il porto della città dove ci sono i locali e le viste più belle. Mi sono piaciuti gli hamburger belli unti del Hamborgarabulla Tomasar sul porto

Da Reykjavik devi decidere semplicemente in quale senso fare il giro dell'isola: noi decidiamo il senso orario. Partiamo verso nord, dopo 15 km circa vediamo una prima torre stupenda nel gruppo Hafnarfjall, decidiamo per la prima salita (la montagna la chiamiamo Hafnarfjall Horn). Il cielo si copre in fretta ma ci permette di fare un po di sci ripido su una montagna sconosciuta. Dormiamo a Borgarnes, 60 km a nord della capitale. La bella e accogliente Guesthouse Kria ci offre un bel bagno caldo ristoratore dopo la sciata

Continuiamo verso nord, direzione la Penisola di Snæfellsnes. Ci soffermiamo a Gerðuberg un muro di nere colonne basaltiche che fanno da contrasto con il biancore intorno. Proseguiamo verso il vulcano, lo vogliamo salire con gli sci, il panorama da lassu deve essere fantastico. Incontriamo qualche local che si diverte a sciare alla islandese: al posto dello skilift usano la motoslitta. Con lo spazio che c'è e il numero di persone cosi ridotto, non da fastidio a nessuno. Saliamo sul vulcano Snæfellsnes ma purtroppo la bufera annunciata è in anticipo, a malapena risuciamo a tornare indietro. Arriviamo alla macchina nel tardo pomeriggio ma la bufera ha già coperto le strade, abbiamo il 4x4, proseguiamo a velocità ridotta ma un banco di neve inaspettato ci fa quasi capottare ! Dopo aver spalato la neve per un ora, riusciamo a far ripartire l'auto e arriviamo la sera tardi a Grundarfjorður. Mangiamo in una stazione di benzina e per fortuna troviamo da dormire in una ... chiesa. In effetti è una chiesa sconsacrata trasformata in ostello.

 

L'ostello di Grundarfjorður, un regalo inaspettato dopo una una giornata dura sotto la bufera. Qui sopra mentre cerchiamo di liberare la macchina dalla neve. Di fianco alla mattina Caldo tiene la messa prima di fare colazione ...



Ci spostiamo verso est nel nord dell'Islanda. Il tempo è sempre pessimo ma le strade sono abbastanza libere. Ci sono molti posti turistici dove d'estate si possono vedere balene e foche ma in questa stagione è tutto chiuso. Ci soffermiamo nella sperduta Guðrúnarlaug hot tub di epoca vichinga, ora ricostruita. Ci cambiamo nel piccolo spoglaitoio all'aperto, la temperatura è glaciale, corriamo nudi nella neve e voliamo per terra...minchia che freddo...mi spacco pure un dito.

Arriviamo ad Akureyri, è la seconda città dell'Islanda a sud della Penisola dei Trolls dove andremo a fare l'eli-ski. Passiamo qualche ora nella stupenda piscina comunale, con vasche a tutte le temperature con o senza bolle, scivoli etc. La sera un concerto improvvisato al Blaa Kannan con fuori di testa sui tavoli che cantavano in islandese... indimenticabile.
Il giorno dopo ci dirigiamo a Dalvik e quindi a Klængshóll dove incontriamo le guide di Arctic Iceland Heliskiing. Per più di dettagli su quello che abbiamo fatto vedi qui

Qui sopra il pub Blaa Kannan a Akureyri e a destra il lodge dell'Arctic Iceland. Qui sotto alcune immagini dei 4 giorni di eli-ski nella Penisola dei Trolls. Durante  i giorni di brutto tempo in cui l'elicottero non poteva volare cercavamo di fare qualche salita con gli sci o andavamo a vedere il mare in tempesta

Stanchi ma soddisfatti, ripartiamo verso est per un po' di turismo. Ci va benissimo, il tempo è di nuovo tempestoso e di cime da queste parti non ce ne sono.
Questa zona è una delle più turistiche e d'estate è piena di gente. Oggi il cielo è grigio, fa freddo e tutto è coperto di neve e ghiaccio ma non c'è nessuno ! La cascata di Goðafoss, il Lago Myvatn, le solfatare di Leirhnjukur, il vulcano Hverfjall e per finire la cascata Dettifoss, la più grande d'Europa, sono tutte per noi.

Sopra le solfatare del vulcano attivo Leirhnjukur. A noi è piaciuto molto il paesaggio lunare e le forme bizzarre delle formazioni laviche del Dimmuborgir

Le cascate di Dettifoss, senz'altro le più spettacolari. Sotto i bagni naturali del Lago Myvatn

L'est dell'Islanda dobbiamo passarlo via, da una parte il tempo contato dall'altra la meteo che non aiuta. Le strade che vanno ai fiordi situati a est sono interrotte dalla neve, quindi... direzione sud. Decidiamo di dirigerci verso il Vatnajokull visitare i ghiacciai e le cascate che ci sono laggiu e nel caso si apre una finestra di beltempo cercare di fare la cima più alta dell'Islanda. I paesaggi a Skaftafell sono spettacolari, i più belli dell'Islanda, i ghiacciai scendono fino al mare lasciando iceberg azzurri sulle spiaggie basaltiche di colore nero. SEMPLICEMENTE FANTASTICO.

Immagini di Skaftafell che è senz'altro il posto più famoso e più bello. Le lingue del ghiacciaio del Vatnajokull scendono in mare. Il lago con gli iceberg e i pezzi di ghiaccio sulla sabbia nera si trovano a Jokulsarlon. Persino in questa stagione il posto è pieno di turisti, non oso immaginare d'estate ! Il Vatnajokull è uno dei ghiacciai più grandi d'Europa con 8400 km2 e 1 km di spessore. Poiché è tra due vulcani, durante le eruzioni (frequenti, l'ultima nel 1998) il ghiaccio che viene in contatto col magma si scoglie provocando immani alluvioni.


Il tempo sembra garantire qualche giorno di alta pressione. Decidiamo di salire in cima al Vatnajokull (la cima si chiama Hvannadalshnjukur), occorre tempo stabile per orientarsi in quell'immenso ghiacciaio. Ci sistemiamo nel caro Fosshotel. L'itinerario è molto lungo ma fantastico, anche se sciisticamente non molto ripido. In cima un panorama a 360°, da una parte l'immenso ghiacciaio,  davanti a noi l'oceano. Molto emozionante, assolutamente da non perdere. Per più dettagli vedi qui.

Il pomeriggio ci rilassiamo alla bella cascata di Skaftafell, brindiamo con una birra Vatnajokull e andiamo a dormire a Vik. La mattina siamo alle formazioni di basalto della spiaggia nera Myrdalur a Vik. Il vento tempestoso rende il posto ancora più suggestivo e drammatico. Ci avviciniamo a Reykjavik, troviamo sempre più gente e pullman di turisti. Gullfoss e Þingvellir vale al pena di vederle anche se non sarete gli unici. Þingvellir in partoclare è incredibile, è unico degli unici posti al mondo dove ci si rende conto di cosa sia la deriva dei continenti. Il posto si trova in mezzo tra la placca tettonica atlantica e quella euroasiatica, che si allontano ogni anno di 5 mm

 
   

A destra il bordo della placca atlantica. Qui a sinistra e in basso l'ultima bufera di vento alla spiaggia nera di Myrdalur a Vik.
Sopra a sinistra la cascata Skaftafell e brindisi alla cima e a questo magnifico "Iceland 4 fun" tour invernale .