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In camper da Ayers Rock a Melbourne, passando per i Flinders Ranges, Kangaroo Island e Great Ocean Road con una settimana di grande arrampicata negli Arapiles.

Caldo e Aurélie.

19 Maggio - 13 Giugno 2004

 

Dopo un anno di isolamento in quella gabbia per criceti della Nuova Caledonia dove viviamo, l'Australia ha rappresentato un vero ritorno alla civiltà e alla possibilità di viaggiare. Da Sydney abbiamo preso un volo interno per Alice Springs, là abbiamo noleggiato un camper con cui abbiamo attraversato verso sud tutta l'Australia Centrale e il Sud Australia fino ad Adelaide e quindi a Melbourne da dove abbiamo preso un altro volo per ritornare a Sydney. Per i voli interni vi consigliamo di evitare le agenzie di viaggio e di rivolgervi direttamente via Internet alle compagnie australiane. Io ho trovato molto vantaggiosa Virgin Blue: niente biglietti, niente pasti a bordo e personale giovane. Per esempio il biglietto Melbourne - Sydney l'abbiamo pagato l'equivalente di 55 Euro, la metà di quello che propone Qantas.

Per arrivare ad Alice Springs sorvoliamo i 1200 km del Simpson Desert, un piatto nulla di colore sempre più rosso mano a mano che ci si addentra nel cuore australiano. Qui noleggiamo un camper da Britz/Maui. Non é la compagnia più economica ma é sicuramente la più diffusa in tutta l'Australia e di problemi non ne abbiamo avuti.... fortunatamente, visto le migliaia di km che ci siamo fatti in questo magnifico nulla !

Il volo per da Sydney per Alice Spring è eccezionale. Si attraversano spazi vastissimi in cui non c'è che il nulla. Qui si sorvola la Stuart Highway poco prima di arrivare a destinazione, strada che noi percorreremo tutta in camper fino ad Adelaide.

Alice Springs é una città sorta intorno ad una stazione del telegrafo e collegata al resto del mondo attraverso una strada asfaltata solo 17 anni fa. In realtà in città non c'é niente di interessante da vedere,ma é invece un'ottimo punto di partenza per organizzare trekking e giri nelle Mac Donnell Ranges, montagne che attraversano Alice Springs, molto isolate e piene di gole e pozze d'acqua davvero singolari. Tutte le carte e le più accurate informazioni le potete trovare in un negozio di articoli sportivi vicino all'ostello YHA, evitate il centro informazioni.

La sera un pochino sull'affaticato al Bojangle's di Alice Springs davanti ad un'ottima pinta di bitter. Ottima la carne di canguro !
A destra a Ormiston Gorge.

Partiamo nelle Mac Donnell Ranges. A Ormiston Gorge troviamo una falesia carina per arrampicare. La roccia rossa é solida ma niente spit, qui si arrampica su friends e nuts, tutto "al naturale". In cima alle vie alcuni wallabies ci guardano curiosi mentre traffichiamo con le nostre corde.
 

Se vuoi vedere le arrampicate in Australia clicca qui:

AUSTRALIA CLIMBING

 

Il giorno dopo partiamo per fare il Larapinta Trail. Conosciuto come uno dei piu bei trekking australiani, é lungo 220 km per un totale di 15 giorni di cammino. Noi ne abbiamo percorso solamente una parte, da Ormiston Gorge fino ad Ochre Pits. Indispensabile tenda, sacco a pelo, cibo e acqua (in estate consiglio tanta acqua). Dopo 9 km di un piano desertico un po' monotono, saliamo su una cresta spettacolare, intorno a noi il nulla, in basso una valle sperduta con una traccia di un fiume secco. Incontriamo due australiani, saranno le uniche persone in 2 giorni. In cima piantiamo la nostra tendina e passiamo la notte sotto tuoni e fulmini (non pensavo potesse scendere tanta acqua in mezzo al deserto australiano!!). La mattina, i fiumi fantasma prendono corpo. Per fortuna non abbiamo piantato la tenda in fondo alla valle dove consigliano le carte, altrimenti... addio tendina. Passiamo alcune gole scavate dai fiumi nella loro brevissima ma intensa vita. Per evitare di nuotare nelle pozze d'acqua siamo costretti a fare qualche arrampicata... che peccato ! A Ochre Pits le gole si colorano di viola, giallo, rosso, raggiungiamo la strada dove cerchiamo di tornare indietro in autostop. Non contate sugli australiani per questo, hanno una paura a caricare la gente !!

 

 

Immagini del Larapinta Trail. In alto Aurélie ad Ormiston Gorge e poco prima del nostro accampamento, a destra. Sotto qualche passaggio nelle gole variopinte di Ochre Pits dopo il diluvio.

 

Si parte per il "giroturisticoclassico KingsCanyonAyersRockOlgas". Noi lo facciamo quasi interamente sotto l'acqua. Non penso siano molte le persone che abbiano visto i colori rossi dell'Australia con la pioggia. Beh sono meglio col sole !!! Sulla strada da Alice Springs per Ayers Rock prendiamo la piccola deviazione che ci conduce dopo 150 km a Kings Canyon. Camminiamo lungo la cornice di questo canyon meraviglioso formatosi da cumuli di sabbia deposti dal vento e scavati poi dall'acqua piovana. I colori non esplodono perché non c'é il sole ma il canyon é veramente bello

Sopra Kings Canyon. In mezzo al nulla l'acqua ha scavato un meraviglioso anfiteatro nell'arenaria. Sotto invece immagini della famosa Ayers Rock. Sembra proprio che un gigante abbia perso dalle tasche questo enorme sassolino. Oltre alle classiche foto a cartolina, sotto alcune foto riprese dopo un pomeriggio di pioggia: strisce d'acqua ricoprono il monolite formando numerose cascate e pozze d'acqua .

Scendiamo verso sud per 300 km lungo la Lasseter Highway in direzione di Ayers Rock (Uluru nella lingua locale), il più grande monolito del mondo. Gli aborigeni Anangu che abitavano queste terre le hanno riottenute dal governo australiano solo vent'anni fa e cosi anche il loro bel sassone rosso. Ora, assieme ai rangers, insegnano come conservare l'area secondo le loro antiche tradizioni Tjukurpa. Non é che siano molto diverse dalle nostre: bruciare l'erba dei campi per evitare gli incendi, pulire le pozze d'acqua, e cosi via. La loro comunità é considerata "dry", vuol dire che per legge non possono toccare alcool, altrimenti si riducono in uno stato pietoso. Sono molti gli aborigeni vittime dell'alcool e per questo la legge e le stesse comunità aborigene autorizzano la vendita dell'alcool ai soli turisti. Ma veniamo a Uluru. E' esattamente come lo abbiamo visto centinaia di volte, ma fa comunque un bell'effetto. Soprattutto perché per vedere Ayers Rock infuocato al tramonto occorre andare nel parcheggio creato apposta: il "Sunset Park" appunto, dove tutti i turisti si piazzano con l'auto come in un drive in. Noi non vogliamo essere da meno, accucciati sul tetto del camper, sgranocchiando un aperitivo, assistiamo al nostro bel tramonto che in effetti non delude. A proposito, hanno creato anche il "Sunrise Park", l'alba viene trasmessa dalle 6.00 alle 6.30 !

 

 

 

Il giorno dopo ci dirigiamo verso le Olgas, Kata Tjuta, che in lingua Anangu significa "tante teste". E' infatti una collezione di rocce arrotondate disposte in maniera un po' bizzarra. Da lontano la roccia sembra la stessa di Ayers Rock, in realtà é un conglomerato. Sarebbe bello arrampicarvici sopra ma il luogo é sacro anche se non si sa perché; gli Anangu non ritengono sia giusto raccontare le loro storie "alle persone sbagliate" che saremmo poi noi. Come per Ayers Rock guardiamo, facciamo un giro attorno, ma non tocchiamo.

Riprendiamo la Stuart Highway per il sud, passiamo il confine tra lo stato del Northern Territory e il South Australia. E' in vigore la Interstate Quarantine: é vietato passare il confine con a bordo frutta e legumi freschi per limitare il propagarsi di alcune epidemie, quindi... ci mangiamo tutto prima del confine come dei trafficanti di coca

 

 

Il paesaggio si fa più desertico e piatto, abbiamo già fatto 2000 km e la strada corre dritta all'infinito, la Terra sembra quasi rotonda da qui. Ad ogni Road House facciamo il pieno, di distributori non ce n'è molti (il cartello qui sotto avverte che per 815 km !!! non ci sono distributori).

Ci si distrae un po' quando superiamo i lunghissimi Road Trains (qui é tutto Road), camion a 3 o 4 rimorchi che attraversano l'Australia a velocità da paura. Superare con il nostro camper non é un problema, per fortuna da queste parti i rettilinei non mancano !

Arriviamo a Coober Pedy una città polverosa in mezzo al deserto, nata intorno alle miniere di Opale. In estate la temperatura dicono che sale tranquillamente a 50° ma in inverno, cioé adesso, si gela. La gente vive in case ricavate dalle gallerie delle vecchie miniere per ripararsi un po' dal caldo. Chiese, alberghi, ristoranti, tutto sotto terra.

Il nome Coober Pedy é stato dato infatti dagli aborigeni, significa "buco nella terra dell'uomo bianco". Oggi é ancora un'importante centro minerario ma ha senz'altro un fascino del tutto particolare, dalle abitazioni ai personaggi che ci abitano. Mad Max é stato girato qui.

Continuiamo verso sud e attraversiamo ancora per 600 km, la Woomera Prohibited Area, uno spazio di deserto abitato da "solo" qualche tribu aborigena di appena 150.000 kmq che gli australiani assieme agli americani hanno utilizzato per fare i loro test nucleari durante la guerra fredda. Probabilmente lo utilizzano ancora, visto che é "prohibited". Passando in macchina é solo "a lot of nothing".

Arriviamo a Port Augusta finalmente il mare, dopo quasi 2800 km di deserto. La città non ha nulla di interessante da offrire, ripartiamo immediatamente per i Flinders Ranges, una breve deviazione verso nord nel nostro lungo viaggio verso il South Australia.
Il paesaggio cambia radicalmente: le campagne disseminate di vecchi trattori, i mulini a vento per l'irrigazione dei campi e i piccoli paesi western in cui il tempo si é fermato agli inizi del secolo scorso: sembra di essere entrati in un film sulla conquista del west americano. In realtà i coloni inglesi sbarcati ad Adelaide agli inizi dell'800 hanno trovato in questa lingua di terra fertile incuneata tra il deserto e i laghi salati un perfetto luogo dove vivere... e da allora non sono cambiati molto.
Noi ci siamo fermati un paio di giorni a Wilpena Pound, posto ideale per fare passeggiate nei boschi di eucalipti tra canguri, wallabies, emu e pappagalli (ce ne sono di tutti i colori, verdi, bianchi, rosa). La fauna é veramente abbondante e i canguri vengono perfino a mangiare nelle nostre mani.
A Parachilna ci fermiamo a mangiare al Praire Hotel, uno splendido albergo dell'outback in perfetto stile country. Ottima la carne (non chiedetemi di quale animale).

Le miniere di Opale di Coober Pedy. Qui sopra una chiesa sotterranea e a sinistra Crocodile Harry's, la casa di un cacciatore di coccodrilli del Queensland emigrato qui, un tipo assurdo, di sicuro un po' strano che appare nel film Mad Max III.
Qui a fianco il paesaggio attraversando la catena dei Flinders Ranges. Sotto Aurélie da qualcosa da mangiare ad un simpaticissmo canguro

Riprendiamo la direzione verso il sud, attraversiamo paesi rimasti ai tempi dell'ottocento, sembra di essere nel Far West americano. Quindi per oltre 300 km si attraversano campi di orzo e frumento e vigne fino ad arrivare ad Adelaide, una inglesissima città popolata soprattutto da europei e asiatici, ben separati gli uni dagli altri. Mezza giornata per respirare un po' di odor di gente tra negozi e café in Rundle Mall é più che sufficiente. A parte qualche bell'edificio e cattedrale di fine Ottocento la città é molto moderna anche se molto calma e piena di verde (il centro é completamente circondato da un anello di parchi, i "parklands"). A sud della città e lungo tutta la Penisola Fleurieu, le terre sono di nuovo ricoperte di vigneti. E' difficile per un italiano e una francese accettare un vino australiano ma devo riconoscere che il vino australiano non ha nulla da invidiare ai nostri. I ceppi sono spesso di derivazione europea ( Cabernet Sauvignon, Merlot, Shiraz) anche se i bianchi in particolare li ho trovati molto più aromatici e fruttati dei corrispondenti vini europei.

Una delle tente cittadine western lungo la strada che porta ad Adelaide, qui a fianco.

All'estremità sud della penisola prendiamo il ferry per Kangaroo Island. L'isola é un vero e proprio santuario di animali, rimasta intatta dalle invasioni aborigene e europee ha conservato una fauna unica. Moltissime delle specie che si si possono trovare qui sono infatti uniche al mondo. Prendiamo la strada che raggiunge l'estremità ovest dell'isola per arrivare al Flinders Chase National Park. Fin da subito ci si accorge che gli animali qui sono molto numerosi, incredibile il numero di quelli morti sulla strada !

Il parco é il posto ideale per fare passeggiate in mezzo a canguri, oche selvatiche e pappagalli colorati. Verso sera vi capiterà sicuramente di incrociare qualche buffo echidna. Per vedere invece i koala anziché andare al pubblicizzato Hanson Bay Sanctuary, andate a campeggiare al KI Western Park, dove koala, wallabies ed opossum sono clienti permanenti.

Quando siamo andati noi i koala erano appallottolati dal freddo sugli eucalipti, mezzi insonnoliti. Per trovare un eucalipto abitato da un koala é facile: é mezzo pelato, senza foglie. Il koala poi lo vedete appollaiato su qualche forcella dell'albero.

L'appallottolamento é la difesa dal nemico per l'echidna (a sinistra) e dal freddo per il koala.

Diverse baie sulle coste a sud dell'isola sono invece abitate da colonie di foche (Cape de Couedic, Seal Bay) alcune autoctone, altre provenienti dalla Nuova Zelanda. A Seal Bay cercata la simpatica guida di Varese, non sarà proprio un vero ranger ma vi racconterà qualche simpatico aneddoto sulle foche che vivono sulla spiaggia. Prima di ripartire con il ferry da Penneshaw, date anche un'occhiata alla bella colonia di pinguini che vive in città proprio di fianco al porto. Se siete li verso sera, puntualmente alle 19:30 i pinguini ritornano dal mare per dare da mangiare ai loro piccoli nascosti nelle tane sotto la strada !

La colonia di foche a Cape de Couedic.
E' bellissimo quanto si vogliono bene, stanno abbracciate, si danno i bacini...

Qui sotto le Remarkable Rocks, rocce levigate da vento di forme bizzarre, vicino a Cape de Couedic. Il vento è sempre presente e abbastanza fastidioso ma rende l'atmosfera speciale.

Arriviamo di nuovo sul continente australiano, puntiamo di nuovo verso sud. Una volta passato il Murray River, il più grande fiume australiano, il paesaggio rassomiglia alla nostra Pianura Padana. Passiamo il confine e siamo nello stato di Victoria: limite 100 km/h, ci facciamo subito pescare. Fortuna che un bel sorriso basta per non pagare la multa !
 

Arriviamo a Natimuk, insignificante paese ma importante base per i Mounts Arapiles, uno dei posti migliori al mondo per l'arrampicata.

Se vuoi vedere le arrampicate in Australia clicca qui:

AUSTRALIA CLIMBING

 

 

Dopo 4 giorni di scalate si riparte in direzione Melbourne, lungo la Great Ocean Road, una delle strade panoramicamente più belle dell'Australia. In quei giorni regnava una bufera invernale ed anche se il panorama é stato un po' ridotto dalla pioggia, il posto ha conservato tutta la sua magia. Forse è stato meglio così perchè di gente in giro ce n'era veramente poca.

La scogliera lungo la Great Ocean Road battuta dalle onde durante un winter storm. A sinistra  i famosi 12 Apsotoli e a destra "The Arch"

Arriviamo infine a Melbourne, tappa finale del nostro viaggio in camper, dove lo rendiamo affaticato di 5500 km.
La città é molto carina e bella da vivere, piena di locali e spazi ben costruiti. E' sul mare, le montagne non sono lontane, potrebbe essere una città dove veramente vivere.
Ci sono molti edifici dell'800 magistralmente affiancati ai moderni grattacieli: il connubio mi piace molto. Mangiamo del buon pesce e dell'ottimo vino da Fishbowl a Spencer St.

Da Melbourne prendiamo l'aereo per Sydney, splendido cocktail culturale. La città offre mostre e concerti per tutti i gusti e in tutti i momenti della giornata. Superbe le stradine e i locali a The Rock e Circular Quay con tutti gli artisti e i musicisti che suonano lungo il porto. Noi abbiamo seguito qualche concerto di didjeridoo e di jazz a Darlington Harbour veramente deliziosi. Il didjeridoo é uno strumento aborigeno formato da un tronco di eucalipto scavato al suo interno dalle termiti e poi successivamente decorato con l'ocra. Ho cercato di suonarlo, per emettere un suono decente ci vuole qualche oretta ma con un po' di esecizio ci si può divertire.

L'Opera House, tanto famosa per le sue forme a vela andrebbe goduta anche dall'interno. Lo abbiamo fatto assistendo ad un un concerto di Beethoven e Schubert: é stata la Grande Sydney !!

 

Di seguito immagini di Sydney. L'Opera House e i suoi particolari del tetto a scaglie. Cockle Bay in pieno centro con i suoi concerti di jazz