Bulgaria
  

Il Monastero di Rilski e a destra la Cattedrale Sant'Alexander Nevski a Sofia. Sotto, ricordi del passato comunismo.
La cucina bulgara e i suoi vini vi sorpenderanno, abbimo passato 2 ore a "discuterne" in un'enoteca a Sofia



Rila Mountains


Informazioni:
La Bulgaria ha 4 gruppi montuosi sciabili: Il Vitosha, il Rila, il Pirin e i Balkan. Il Vitosha e' quasi alla periferia sud di Sofia, non ha pendii incredibili ma e' una facile meta per chi abita a Sofia. Il Rila si trova a sud est a circa 2 ore di auto. Ha diverse valli, alcune molto selvagge e le montagne più alte della Bulgaria (Musala peak). Nel Rila si trova Borovets, una bella stazione sciistica molto frequentata da locali e stranieri attirati dai prezzi davvero economici. A sud di Sofia a circa 2 ore di auto si trova il Pirin, complesso montagnoso ancora piu selvaggio e valli molto strette. Nel Pirin si trova Bansko, la Chamonix della Bulgaria, anch'essa molto frequentata. Per questi 3 gruppi montuosi si trova abbastanza materiale in internet tra cui Skiing the Balkans di Dimitar Dimitrov e cartine abbastanza buone (le potete comprare sul sito www.iskartour.com). Per ultimo ci sono i Balkans, che ironicamente non sono inclusi nel libro Skiing the Balkans, ma che quando ci siamo andati noi, era il posto con più neve in assoluto e ci è stato consigliato da alcuni locals, tuttavia non é facile trovare materiale. I Balkans si trovano a nord est di Sofia a 2h e mezza di auto.
Contatti per i rifugi (che hanno funzionato nel 2020):
Per la Rilski Ezera Area : Rila Lakes Lodge rilalakeslodge@gmail.com Per la Malyovitsa Area : Malyovitsa Hut: +359885232325 (parlano solo Bulgaro, buona fortuna) Per la Musala Area : Quando siamo andati, il rifugio era chiuso. Vedere per aggiornamenti i siti www.musalahut.com o www.musala-hija.com
All'inizio avevamo organizzato il viaggio per sciare nel Rila e nel Pirin ma poi la scarsa copertura nevosa sul Pirin ci ha fatto cambiare i programmi all'ultimo momento e abbiamo scelto 3 valli nel gruppo del Rila, più che abbastanza per i nostri 10 giorni.
La più parte delle esperienze che si leggono in rete sono effettuate con guide locali e traversate tra il Rila e il Pirin. Spesso delle volte gli obiettivi non vengono raggiunti per mancanza di neve o per tempo avverso. Noi abbiamo quindi scelto, a parte di non prendere guide locali per scelta personale, di dormire in rifugio in ogni valle e spostarci poi in auto. Questo ci ha consentito maggiore flessibilità e la possibilità di adattare i nostri programmi con le previsioni meteo (mai affidabili a lungo-medio termine). In tutta la vacanza abbiamo incontrato solamente 3 gruppi di scialpinisti, tutti con guide locali. Le più belle discese che abbiamo effettuato in canali sopra i 35° abbiamo trovato sempre neve vergine e condizioni eccezionali.

Il gruppo di amici è lo stesso delle belle esperienze in Islanda e Norvegia: Fred (il norvegese-francese), Pascal (il francese-svizzero), Claude-Al (lo svizzero-svizzero) e Caldo (direi l'italiano-olandese). Partiamo a metà Febbraio del 2020, arriviamo a Sofia con un volo della Austrian, affttiamo una KIA Sportage 4x4 e ci dirigiamo direttamente a Dupnitsa. La notte nevica e all'indomani siamo alla piccola stazione sciistica di Rilski, dove ci incastriamo nelle neve alta con il nostro finto 4x4. Qui parte la nostra avventura.

Rilski Ezera Area o Regione dei 7 Laghi


La zona é molto famosa d'estate per i sette laghi, d'inverno, a parte qualche fuori pista tracciato vicino alla stazione di Rilski, ci sono solo tracce di ciaspole o gente a piedi. Il primo giorno incontriamo sulla nostra prima cima un gruppo di francesi accompagnati da una guida locale, saranno gli unici sciatori che vediamo in due giorni. Arriviamo alla stazione di Rilski piena di gente. Perdiamo subito un'ora per tirare fuori dalla neve del parcheggio il nostro finto 4x4, quindi prendiamo la nostra piccola seggiovia anni 60 e raggiungiamo il rifugio Rilski Ezera, un'enorme struttura inutile d'inverno ma molto probabile sfruttata d'estate (sembra ci siano centinaia di persone che vengono a pregare / meditare ai sette laghi). Il rifugio non è male, un po' troppo grosso per i miei gusti ma il problema e' la simpatia dei gestori... si vede che gli stavamo sul cazzo ! Obiettivo principale in questa aerea: Stevie Wonder, un magnifico canale che finisce in un lago ghiacciato. Il giorno prima facciamo la cima Otovishki Vrah che ci permette di fare una ricognizione di fronte a Stevie. Per la cronaca il nome Wonder deriva dal fatto che non si sa cosa ci si aspetta una volta entrati nel canale...


Otovishki Vrah, 2696 m
da Rilski Ezera Hut, S2 (E/2.2), E1, disl. 650 m, esp N  ***

Informazioni:
E' la cima più alta di questa zona ed è situata sul quello che chiamano il Divide, cioè la cresta W-E spartiacque che divide orizzontalmente il Rila. Il percorso permette con una piccola deviazione di valutare il canale Stevie Wonder di fronte. La cima offre una bella sciata su pendii sui 35° sulla parete N del Otovishki. Ramponi utili per l'ultimo ripido tratto che puo essere ghiacciato.
Dal rifugio procedere in direzione S, passare il primo lago (Trilistnika) e poi al secondo lago (Bliznaka), lasciarlo sulla sinistra e salire i pendii a destra. A destra si intravede il grosso lago di Babreka, stare sulla sinistra di questo e continuare a salire i pendii in direzione SSW. Arrivati al lago Okoto, piegare nettamente a destra (WSW) per raggiungere una zona piu pianeggiante. La cima è quella più alta e più a destra (W). Salire la pala tenendosi preferibilmente sulla cresta N del Otovinshki (neve dura). Per uscire fuori in cresta puo essere necessario togliere gli sci. Attenzione alla presenza di cornici. La cima si trova sulla destra. Vista magnifica sul Pirin e la parte meridionale del Rila.
Discesa: dallo stesso itinerario oppure più remunerativa scendere prima della zona pianeggiante in direzione NE verso il lago Babreka, quindi lasciare correre gli sci verso N su un semi pianoro (Suhiya Chal) che si trova sopraelevato e a W rispetto a l'itinerario di salita. Da qui è possibile scendere verso l'itinerario di salita scendendo verso destra su alcuni canali ripidi (meglio verificare le condizioni durante la salita).



Stevie Wonder Couloir, 2555 m
da Rilski Ezera Hut, S4 (E/4.3), E2, disl. 450 m, esp NE  *****

Informazioni:
Stupendo couloir rettilineo di 300m con una parte alta a 45° e un passaggio a 50° largo 3m, poi il cono si allarga a 5-6m e pendenze sui 40°. L'entrata del couloir non lascia vedere le condizioni del couloir, da cui il nome di Wonder dato dal suo apritore americano Porter Fox di Powder Magazine. Oltre ad aver verificato il giorno prima le condizioni da lontano, siamo scesi a piedi a verificare il passaggio chiave.
La salita è simile per l'itinerario precedente. Arrivati al lago Okoto, salire i pendii a sinistra in direzione SE fino a raggiungere una cresta da cui si scende dove si trova il piccolo lago Salzata. L'entrata del couloir è sulla sinistra. Cono largo d'ingresso evidente.
Discesa: lungo il couloir si arriva al lago Bliznata. Attraversarlo in direzione N e raggiungere l'itinerario di salita.
Traccia GPX



Malyovitsa area


Questo è il cuore del Rila. L'area è anche abbastanza frequentata da alpinisti locali, la sua cima principale, Malyovitsa appunto, è famosa per le sue vie di roccia. In inverno la zona è ricca di couloir interessanti ed estremi. Nonostante questa fama, non incontriamo poi un sacco di gente. Alla Malyovitsa Hut incontriamo un gruppo spagnolo accompagnato da una guida locale e 2 scialpinisti bulgari accompagnati da una guida locae (ma nessuno va senza guida ?) Dal Rilski arriviamo in auto a Mecha Polyana passando per Samokov. Mecha Polyana è un'altra minuscola stazione di sci tipo Rilski con un paio di skilift. Si parcheggia alla stazione e si entra nel parco nazionale del Rila. Saliamo sci ai piedi per 45 min lungo il sentiero che conduce a Malyovitsa Hut attraverso un bellissimo bosco. Il rifugio offre camere dormitorio pulite e doccia calda. La cena non è male, la colazione un po' scarsa, consiglio di integrare. Obiettivi: Malyovitsa, il canale N del Malka Malyovitsa e qualche couloir nella zona remota intorno al bivacco di Strashno Ezero.
Avevamo previsto di stare 4 giorni ma siamo dovuti partire dopo 2 giorni per l'arrivo del brutto tempo. Cosi abbiamo fatto in un giorno la Malyovitsa e la Malka Malyovits

 

 

Malyovitsa, 2729 m
da Malyovitsa Hut, S1 (E/1.3), E1, disl. 770 m, esp N  ***

Informazioni:
Gita tranquilla, la cui salita è segnata da pali gialli e neri. Utilizzata per raggiungere il Divide e effettuare una traversata N-S del Rila. Stare comunque attenti ai pendii laterali che possono scaricare. E' la cima più popolare della zona, vista stupenda, si riesce a vedere il monastero di Rilski dalla cima.
Dalla Malyovitsa Hut procedere in direzione S seguendo i pali gialli e neri (numerose tracce), raggiungere il primo pianoro (Parva Terasa) e poi il secondo pianoro (Bropa repaca dove si trova un masso con le targhe delle persone decedute su queste montagne). Sempre seguendo i pali salire i pendii che conducono al lago Elenino, lasciarlo sulla sinistra e proseguire in direzione W e poi sud fino a raggiungere facilmente la cresta sommitale (neve dura). Proseguire in direzione W fino alla cima su terreno pianeggiante (attenzione ad eventuali cornici).
Discesa: Per l'itinerario di salita. Sulla discesa è possibile trovare varianti più ripide che partono dalla cresta sommitale. Noi abbiamo sceso subito dopo la cima la ripida parete (un po' disseminata da salti rocciosi) che porta al ripiano sopra al lago Elenino (4.1, E2).
Traccia GPX



Malka Malyovitsa, 2610 m
da Malyovitsa Hut discesa dal Chimney, S4 (F/4.2), E2, disl. 650 m, esp N  ****

Informazioni:
La discesa è ben visibile dal rifugio, una bella linea ripida che s'infila in una strettoia camino (the Chimney) caratteristica e molto invitante e assolutamente da non perdere se amanti del genere. Verificare la stabilità del pendio soprattutto dalla cima verso la strettoia.
La salita è analoga alla Malyovitsa, noi l'abbiamo effettuata scendendo dalla Malyovitsa. Arrivati al lago Elenino, salire la parete S della Malka Malyovitsa ed arrivare sulla cresta NE. Sci in spalla arrampicare su gradoni rocciosi fino alla spalla sotto la cima dove si lasciano gli sci. Salire il risalto roccioso (II) per arrivare alla cima.
Discesa: dalla spalla scendere la ripida parete (50m, sassi 45°, E2) fino all'inizio della parete imbuto. La guida dice di calzare gli sci da qui. Scendere la bella parete (verificare stabilità del pendio) a 35° fino all'ingresso del Chimney che presenta un salto iniziale con tratti ghiacciati (40°). Prosegue poi nella parte più stretta con pendenze sui 40° e larghezza di 2m. Il camino poi si allarga nella parte finale. Alla fine è possibile uscire a destra scendendo o, se in condizioni, continuare diritti vicino ad una cascata di ghiaccio. Raggiungere a vista il rifugio.



Goliama Popova Kapa, 2704 m
da Malyovitsa Hut discesa parete NW e del canale N tra Kamilata e Lovnitsa, S3 (E/3.2), E1, disl. 1000 m, esp NE-NW  ***

Informazioni:
Ci siamo inventati un giro per visitare la zona a Est della Malyovitsa abbinando la Lovnitsa e Kupenite, il gruppo montuoso intorno al bivacco Strashnoto Ezero, posto molto affascinante e isolato. Il giro prevede di salire al bivacco Orlovets, scendere il canale N situato tra il Lovnitsa e il Kamilata (volevamo fare uno dei due ma erano troppo ventati e pieni di sassi), risalire in direzione E al bivacco Strashnoto Ezero e salire al Goliama Popova Kapa. Da qui erano possibili diverse soluzioni di discesa e abbiamo scelto quella con la neve migliore, cioè la parete NW che scende al lago Strashnoto.
Salire come per il Malyovitsa al secondo pianoro, qui salire a sinistra (E) i ripidi pendii (visti moltissimi camosci) finoo ad arrivare al bivacco Orlovet che giace su un grosso sperone roccioso. Passare a sinistra del bivacco e puntare al colle tra il Kamilata e il Lovnitsa. Scendere lo splendido canale N (35° su 250m ) e puntare sul pianoro verso E. Ripellare verso il lago Mineralni e arrivare al pittoresco bivacco Strashnoto Ezero. Normalmente si seguono i pali gialli e neri sulla cresta NW del Goliama Popova fino alla cima. La poca neve e i sassi ci hanno fatto optare per salire la parete NW (verificare stabilità pendio), che offre buone pendenze sui 35° inframezzate da terrazze. Al colle salire sulla sinistra alla cima.
Discesa: per l'itinierario di salita fino al bivacco Strashnoto Ezero, quindi proseguire al meglio seguendo i pali neri e gialli che riportano alla Malyovitsa Hut.
Traccia GPX



Musala area


All'inizio quest'area non prevista, visto la vicinanza degli impianti, l'avevamo un po' snobbata. Ma, visto che il brutto tempo ci ha lasciati un giorno solo da sciare, era una delle uniche possibilità di fare una bella cima in giornata e approfittare dei 30 cm di fresca caduti nella notte. L'area è accessibile da Borovets, uno dei due grandi resort sciistici della Bulgaria (l'altro è Bansko). Dopo un'abbondante nevicata vale la pena comunque venire qui, i fuori pista sono tantissimi con uno skipass giornaliero a 35 € ! Dopo aver tracciato i pendii verginii la mattina e lasciato passare le nuvole che avvolgevano il Musala, decidiamo di fare la cima e scendere il Devil couloir, ancora una volta eravamo soli con neve vergine ! Nelle Alpi sarebbe impensabile e i nostri preconcetti iniziali non tenevano conto del fatto che in Bulgaria di scialpinisti ce ne sono davvero pochi !
La zona sarebbe servita dal mega rifugio Musala Hut ma sempre chiuso. L'unico modo per fare le cime del Musala, Deno e Irechek è salire con la seggiovia Yastrebets e poi prendere gli skilifts che salgono sull'Aleko Ridge e dall'ultimo skilift scendere traversalmente alla Musala Hut e pellare da qui. Ultimo consiglio: la coda per prendere la seggiovia Yastrebets da Borovets è interminabile: noi abbiamo pellato per fare il primo troncone !! 

Musala, 2925 m
da Musala Hut, discesa per il Devil's Couloir, S4 (F/4.3), E2, disl. 400 m, esp NE ****

Informazioni:
Il Musala è la cima più alta della Bulgaria e ha una lunga cresta rocciosa. Tuttavia, poichè credo che in estate sia preso di assalto dalla gente, il cammino è tracciato con pali gialli e neri fino alla cima, la cresta è equipaggiata con un cavo metallico ed esiste un enorme bivacco a metà strada (dopo 200m ??), il bivacco Everest.
Dalla Musala Hut seguire appunto i pali gialli e neri fino alla fine del lago poi a destra e quindi fino al bivacco Everest e il lago Ledeno. Seguire la cresta rocciosa (I) e il cavo metallico fino alla cima (ramponi consigliati). In cima un rifugio bivacco e una stazione metereologica (non molto ospitali). Discesa: si scende la cresta (possibile con gli sci stando sul versante W) fino a quando piega verso destra (E) a quota 2850m. Qui si entra nell'imbuto del Devil's Couloir, esposto con entrata a 45-50°. Una volta nella parte centrale le p pendenze sono sui 40°. Noi abbiamo trovato neve vergine e condizioni strepitose.