Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Dolomiti di Brenta, Val di Non
Bibliografia:
111 Itinerari nelle Alpi Orientali dall'Engadina ai Tauri - CDA
M. Andreolli - Sci Alpinismo nelle Dolomiti di Brenta - Tamari
Gruppo Ortles-Cevedale
Ortles, 3905 m
da Tre Fontane (Valle di Trafoi) - S3 (F/3.2), 2300 m, esp. NW
***
Informazioni:
Gita con grande dislivello e poco sviluppo che si può spezzare dormendo al rif.
Borletti (J1 = 600m, J2 = 1700m). La gita presenta alcuni rischi oggettivi in un
corto tratto in cui la traccia passa sotto alcuni seracchi pensili. Presenta due
tratti con pendenze sui 40°.
Da Trafoi prendere la strada che porta a chiesetta Tre Fontane (Drei Brunnen,
1605m). Salire per sentiero n.15 al rifugio Borletti (2188m), vi attenderà una
simpatica guida con grappa alla mano. Mattina si parte alle 4.00 per tornare
prima di mezzogiorno, numerose valanghe investono il vallone per arrivare al
rifugio. Attraversare il vallone di Plaies verso sinistra stando piuttosto alti
giungendo alla parte destra orografica. Questa è la parte più pericolosa della
salita essendo esposti per 100 metri circa alla caduta dei seracchi pensili
soprastanti. In vent'anni il rifugista dice che non ci sono stati incidenti
salvo nel 2008 in cui è morto uno sciatore (l'incidente è avvenuto alle 6 di
mattina). Da qui alzarsi sul fianco del vallone. I seracchi sono sempre presenti
ma stando verso sx salendo si possono evitare eventuali crolli. Si arriva ad un
pianoro e quindi a 2900m si sale un canale prima con gli sci poi a piedi (40°).
Al termine si sbuca sulla cresta, aggirare verso dx fino a giungere ad una conca
glaciale sormontata da seracchi. Stare sulla sx salendo e arrivare alla cresta
nevosa (a sx si trova il biv. Lombardi, 3316m). Qui salire il ripido pendio
(35-40°) e giungere sulla calotta sommitale (crepacci). Salire alla cima
direttamente aggirando a sx o a dx una caratteristica vela di ghiaccio. Discesa
per il percorso di salita. Si evita il primo stretto canalino scendendo giù
dritti dalla conca glaciale e attraversando poi a dx prendendo il canalino,
quindi seguire ancora il percorso di salita.
Dai Forni in 1h30
Gran Zebru, 3859 m
da Valle dei Forni - S3 (F/ 3.3), 1150 m, esp. S-E *****
Gran Zebru, 3859 m, Parete Sud Ovest, Canale delle Pale Rosse
da Valle dei Forni, S5 (AD/5.1), 45-48°/450 m *****
Informazioni:
Partiamo dal Rif Pizzini alle 7.00, in direzione NNW passare a sx di un isolotto
roccioso in mezzo al Gh. Gran Zebru. Si arriva al Colle delle Pale Rosse da dove
parte la cresta S. Sci in spalla si risale tutto il canale che solca la parete
SW, nevoso 45°. A3/4 del canale prende verso dx e si fa + ripido (48°), quindi
ad una cinquantina di metri dalla cima i sassi non permettono di sciare la
parte alta. Ci fermiamo, ci assicuriamo con le picche al ghiaccio del canale e
ci mettiamo gli sci. Operazione mooolto delicata. Il pendio era abbastanza
carico di neve, nelle prime curve eravamo un po' timorosi, qualche piccola
slavina ci seguiva nelle nostre curve saltate ma senza causare problemi. Quindi
poi quando ci siamo fatti più coraggio le curve si inanellavano da sole. Una
vera goduria.
Il giorno dopo siamo andati a fare anche la Normale.
Palon de la Mare, 3704 m
da Valle dei Forni - S2 (F/ 2.1), E1, 1570 m, esp. W-SW ***
Informazioni:
Dal parcheggio dei Forni (2178m) prendere per il rif. Branca (2487m) stando
sulla riva destra del torrente che scende dalla valle. Se non si pernotta al
rifugio è possibile (più corta) tenere la riva sinista del torrente fino
risalire la morena dall'altra parte fino alle pendici dell'Isola Persa da dove
inizia il ghiacciaio (2600m). Attraversare il ghiacciaio dei
Forni e risalire a q. 2810 i pendii a sx (direzione NE) dentro un bel canalone
che porta sul ghiacciaio. Continuare sul lato destro or. del facile ghiacciaio per dolci pendii fino
ad una zona più ripida a q.3400m che porta in cima ad un pianoro (3460m). Si aggira una zona crepacciata che si trova a sx
(attenzione possibili crepacci nella direzione di marcia) su terreno pianeggiante in direzione E e poi SE fino a raggiungere
la base della larga cresta SW che porta alla cima. La cresta è percorribile con gli sci ai piedi salvo in casi di scarso innevamento.
Per la discesa è possibile scendere il pendio più ripido a metà cresta che scende sul ghiacciaio. Per il resto seguire il percorso di salita.
Punta San Matteo, 3678 m
da Valle dei Forni - S2 (F/ 2.2), E1, 1500 m, esp. NE ***
Informazioni: Gita classica della zona con bei pendii nella parte alta. Molto frequentato.
Dal parcheggio dei Forni (2178m) prendere per il rif. Branca (2487m) stando sulla
riva destra del torrente che scende dalla valle. Se non si pernotta al rifugio è
possibile (più corta) tenere la riva sinista del torrente fino risalire la morena
dall'altra parte fino alle pendici dell'Isola Persa da dove inizia il ghiacciaio
(2600m). Qui si costeggia l'Isola Persa e poi si sale in direzione SE puntando
vagamente la Punta Cadini fino a quota ca. 2800m dove si punta in direzione SSW
verso lo sperone che scende dal San Matteo. Si sale su dolci pendii poi via via
piu ripidi in corrispondenza del grosso seracco sulla sinistra (3000m). Si
risale sullo sperone verso quota 3250m e si prosegue in direzione SW il ripido
tratto (200m a 35°) che porta al ripiano superiore a quota 3450m. Da qui si prosegue
facilmente sul versante trentino verso W in direzione della cima.
Discesa: si segue l'itinerario di salita.
Traccia GPX
Punta Tresero, 3594 m
da Valle dei Forni -
discesa per la Valle del Cerena, S3 (F/ 3.2), E1, 1470 m, esp. NE-N ****
Informazioni: Gita molto bella da fare con neve assolutamente sicura. Breve tratto ripido e valle Cerena che riceve valanghe dalle valli laterali.
Dal parcheggio dei Forni (2178m) tenere la riva sinista del torrente fino alle pendici dell'Isola Persa da dove inizia il ghiacciaio. Continuare fiancheggiando l'Isola Persa in direzione S fino a quota 2660m da dove si sale su
alcuni tratti ripidi al pianoro della Vedretta del Tresero a quota 2790m. Qui si aggira la Cima di San Giacomo salendo ad un' ampia sella posta fra la stessa ed il Pizzo Tresero. Ora, obliquando verso sinistra si sale più
il pendio ripido posto a sinistra salendo di una seraccata fino a raggiungere in alto la cresta SE del Pizzo Tresero dove, superato un breve ripido pendio, si raggiunge la croce di vetta.
Discesa: (da effettuare esclusivamente con neve sicura!) Scendere fino al colletto a 3220m e scendere in direzione NW nella Val Cerena (35°) fino ad un pianoro sotto il grande ghiacciaio sospeso che scende dalla parete dell tresero.
Da qui nel fondo della valle aggirare il seracco posto all'inizio del canale alla sua sinistra (2780m) e infilarsi nello stretto canale ripido (40°, 200m) sotto il seracco. Seguire il vallone fino al conoide finale. Verso circa
2000m prendere verso sinistra verso l’Alpe Cerena dove si attraversa il ponte sul Torrente Frodolfo a quota 1870m e di qui la strada dei Forni. Se siete fortunati un'anima pia vi porterà alla macchina al Parcheggio dei Forni.
Traccia GPX
Cima Sternai, 3443 m
da Fontana Bianca (Val d'Ultimo). S2 (E/2.3), disl. 1530m, esp. NE
***
Informazioni:
Gita sciisticamente molto valida con possibilità di rendere impegnativa la
discesa a piacimento.
Dal lago a piedi fino al rif Canziani quindi dritti in direzione del
Weissbrunnerjoch. A ca. quota 2750 piegare a sx per il gh. della Cima Sternai
fino in cima. La discesa è libera: scendendo dalla via di salita si scendono
comunque pendii di 30-35°, se si scende prima della vetta vs NE la pendenza
aumenta a 40°(cosa che abbiamo scelto), se si scende sotto la cima vs E la
pendenza probabilmente arriva a 50°
Gruppo Adamello - Presanella
Corno Bianco, 3434 m
da Passo Presena e ritorno dal Pisgana.
S2 (F+ / 2.2), disl. 1350 m, esp. N ****
Informazioni:
E' è stata la gita di chiusura dell'SA1 2006 FALC. Non
che questo debba fare pensare che sia una gita tranquillissima. Di sicuro è una
gita di soddisfazione, visto che si elimina un po' di dislivello con gli
impianti e in più si scende lungo la vedretta del Pisgana fino a Sozzine (Ponte
di Legno). Dislivello di salita 1350 m, 2000 m di discesa. Si sale con gli
impianti al Passo Presena, quindi con un mezzacosta si scende al rif Mandrone e
si attraversa la vedretta del Mandrone senza pericoli fino ad arrivare al rif
Caduti all'Adamello. Arrivandopresto si può fare un po' di discese nella polvere
(noi l'abbiamo trovata) andando su al cannone o al Passo Croce per poi ritornare
al rifugio. Il giorno dopo è un po' monotono per attraversare il lungo
ghiacciaio piatto fino al Passo degli Inglesi. Da qui con una grande curva si
sale il Corno Bianco da SW, ripido l'ultimo tratto. In cresta a piedi. Per
scendere sul Venerocolo, scendere una ventina di metri stando sulla dx ed
entrando in un piccolo canalino da cui ci si cala con un piccolo passaggio di
arrampicata (II+) sul versante N. Bella discesa un po' ripida (35°) che porta
poi all'altezza di Cima Garibaldi. Si risale alla Punta Venerocolo e poi si
scende lungo una cresta nevosa un po' esposta sulla vedretta del Pisgana.
Scendere lungo la vedretta (qualche crepo visibile sui cambi pendenza) fino a
Sozzine (attenzione ad eventuali valanghe dal versante dx or.).
Gruppo delle Dolomiti di Brenta
Cima Sella, 2917 m
traversata Grosté - Vallesinella. S3 (F/3.2), disl. 480m (disc. 1400m), esp.
N-NW *****
Informazioni:
Gita veramente spettacolare per l'ambiente e il percorso sciistico. Da
effettuare con neve sicura.
Si sale con la funivia del Grosté al Passo Grosté quindi si attraversano in
direz. S le piste, si apssa un tratto roccioso e quindi aggirando la bastionata
che scende da Cima Grosté si percorre la Vedretta Vallesinella. La cima davanti
a noi presenta 2 fasce rocciose che possono essere superate con gli sci se
l'innevamento è abbondante altrimenti presentano passaggi di II. La parte finale
si fa in ogni caso a piedi. Vista splendida dalla cima.
Discesa: Si scende verso NW nel canale che passa tra il Castelletto Superiore e
quello di Mezzo (tratto a 35-40°) fino a raggiungere il Rif. Tuckett, poi più
facilmente al Rif. Casinei. Di solito a piedi al Rif. Vallesinella ma dipende
sempre dalla neve.