Alpi Pennine

 

Gruppo del Grand Combin

Tete Entre Deux Sauts, 2729
da Plampincieux (Val Ferret), S1 (E/1.1), E1, disl 1450m, esp. NE-NW ***

Informazioni:
Gita invernale che è possibile spezzare in 2 giorni dormendo al rif. Bonatti. Stupendo il panorama sulle Jorasses. Un po' noioso il primo tratto fino a La Vachey.
Risalire la valle fino al LaVachey sulla pista da fondo e al Vallone Malatrà prendere per il rif. Bonatti. Da qui si risale al Passo Entre Deux Sauts. A piedi sulla cresta S alla cima. Discesa per la Vall' Armina. Possibile anche il giro inverso.

 

 

Testa dei Frà, 2818m
da Morge (La Salle). S1 (E/1.2), E1, disl. 1120, esp. SW-S ***

Informazioni:
E' una gita che non dovrebbe offrire pericoli, però una mia carissima amica la pensava allo stesso modo e il 5 gennaio 2003 ci ha lasciato la vita sotto i pendii finali. Preferisco non aggiungere altro.


 

 

Punta Leissé o Leysset, 2771 m
da Vetan (Val d'Aosta). S1 (E/1.1), E1, disl. 1100m, esp. S ***

Informazioni:
Gita priva di pericoli, tranne l'ultimo tratto sotto la vetta da affrontare solo con neve sicura o dopo che ha già scaricato. Da fare subito dopo una nevicata.
Da Vetan salire in direz. NW seguendo il pendio alla cresta che scende sulla dx orogr della Punta Leissé. Si può anche salire al colle quotato 2622 e quindi salire per la cresta nevosa E in cima. Consiglio il bar di Sarriod per rifarsi delle energie!!!

 

 

Col Serena, 2547m
da Motte (Val Gran S.Bernardo). S1 (E/1.1), E1, disl. 877m, esp. NE **

Informazioni:
Gita molto facile adatta per iniziare lo scialpinismo. Comunque fare sempre attenzione, i pendii sotto il colle necessitano comunque di neve assestata.
Da Motte seguire la carrozzabile e passare sotto il viadotto, entrare nel bosco sulla sx e raggiungere Alpeggi Bois Bassi (1950m). Una volta sul pianoro continuare diritto fino al colle (2547m) per pendii dolci. Con neve bella e sicura, è possibile salire i pendii sulla destra alla quota 2710m per aggiungere qualche bella curva in più.
Traccia GPX


 

Monte Flassin, 2772m
per la Combe Flassin da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo). S1 (E/1.3), E1, disl. 1372m, esp. SE ***

Informazioni: Giro classicissimo, spesso affollato, con pendii finali sotto la cima interessanti.
Dagli impianti di St.Oyen salire la pista in direzione della Comba di Flassin (a sinistra), continuare su pendii moderati fino a circa quota 2100m dove si piega a destra e salire alla cima su pendii via via piu ripidi (max 35°). Se i pendii alla cima non sono sicuri, optare per il Colle Flassin piu a sinistra.
Discesa : dallo stesso itinerario.

 

tour dalla Combe Citrin. Da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo). S1 (F/1.3), E1, disl. 1372m, esp. SE ***

Informazioni : Giro interessante molto meno frequentato che la normale. Dagli impianti di St.Oyen si continua lungo la valle in direzione W fino alla base della Combe Citrin.
Salire restando sul lato sinistro orografico del vallone e seguire un sentiero nel bosco. All’ uscita (ca. 1900m), oltrepassare l’ alpeggio di Citrin di Mezzo (2005 m), quindi continuare fino al Colle Citrin (2484 m). Seguire la cresta a sinistra fino ad un risalto roccioso e, sci in spalla, salirlo sulla sinistra (spit, II) e continuare facilmente fino in cima.
Discesa : vedi normale lungo la Combe Flassin.
Traccia GPX


Testa Cordella, 2663m
da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo). S2 (E/2.2), E1, disl. 1300m, esp. S ***

Informazioni:
Gita alternativa al Mont Flassin che condivide il percorso fino alla malga. Superatala stare a sx dello sperone e al pianoro in alto traversare a dx vs la cresta della cima. Discesa per il canale che porta direttamente alla malga (35°). Sono possibili altri canalini + impegnativi che scendono alla malga.

 

Monte Fallère Spalla NW, 2950m
per la Combe Flassin da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo). S4 (F/4.1), E2, disl. 1580 m, esp. NW ***

Informazioni : bel canale sempre in ombra con un paio di tratti sui 45° verso la fine.
Salita come per il Flassin lungo la Combe Flassin. A circa 2150 m, anzichè piegare a destra per il Flassin, continuare dritti in direzione SW e risalire il pendio a destra della parete rocciosa. Continuare fino ad incontrare il canale che scende dalla destra. Risalirlo fino ad una spalletta e poi per l’ultimo tratto più ripido fino al colle posto giusto sotto la spalla NW del Monte Fallère.
Discesa dallo stesso itinierario.
Traccia GPX


 

Mont Labiez, 2630 m, Canale Nord Ovest "Hotel Jorasses"
da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo), S4 (PD/4.3), E3, 40-45°/600m, disl 1260m ****

Informazioni:
Splendido canale scoperto da Enzo "Guru" Ala e Andrea "Bumbum" Bormida nel 2010 sulla selvaggia parete NW del Mont Labiez, che costituisce la dx orografica di tutta la prima parte del vallone di Flassin.
I 500 m della parte ripida sono costanti tra 40 e 45, con un'ultima parte di circa 100 m a 45 piuttosto stretta. Il canale sbuca direttamente in vetta.
Dal parcheggio di Flassin salire il vallone che porta al classico Mont Flassin fino all'alpeggio Flassin a 1730 m. Qui lasciare l'itinerario classico e risalire il bosco a sx in direzione di due evidenti canali che iniziano a circa 50 m di distanza l'uno dall'altro. Salire quello di sx (1950m), fino alla base di un risalto di ghiaccio (7-8 m 80° max) in inverno, mentre in primavera è ricoperto da neve di valanga. Risalire la parte ripida sopra e seguire il canale che piega a dx (direz. Nord) fino a sbucare alla spalla. Da qui in breve in vetta. Poco più sotto in direzione sud croce di legno e bivacco chiuso a chiave (cosa serve ?).
In discesa dalla vetta scendere direttamente il canale che presenta il primo tratto stretto sui 45° poi la pendenza oscilla per quasi tutto il canale su 40° per tornare ad essere più ripido prima del salto ghiacciato da fare o con gli sci o con i ramponi a seconda delle condizioni. Quindi sciare sul conoide e sui pendii bellissimi fino all'alpeggio Flassin e al parcheggio.


 

Tete de Crevacol, 2605 m,
da St. Oyen (Val Gran S.Bernardo), S1 (E/1.2), E1, disl 960m, esp. S **

Informazioni:
Gita facile che consente, con una buona scelta dell’itinerario, di effettuare una salita sicura. Ottimo panorama sui valloni di Citrin e Flassin e il Grand Combin. Possibilitá di sfruttare le piste in caso di scarso innevamento.
Dalla strada che sale al colle del Gran San Bernardo prendere l’uscita per la stazione sciistica di Crévacol. Dal parcheggio (seggiovia) salire verso nord sotto il viadotto dell’autostrada. Da qui piú opzioni, in caso di scarso innevamento si possono seguire le piste sotto la seggiovia Saint Rhemy fino all’Arp de Joux e da qui (2020m) prendere la pista verso NW che sale verso 2300m. Altrimenti raggiunta quota 1950m si risale verso il bosco a sinistra per raggiungere la dorsale che sale dagli alpeggi di Merdeux dessous. Gli alpeggi possono essere raggiunti direttamente dal parcheggio puntando verso NW. In quest’ultimo caso si sale facilmente lungo una strada rurale che si segue fino a 1850m e raggiungere l’ampia dorsale che si segue senza percorso obbligato sino alla cima dove si trova un bivacco in pietra (chiuso).
Traccia GPX



Punta Kurz, 3498m
da Place Moulin (Valpelline) in discesa in traversata sul ghiacciaio Brulé
S2 (E/2.3), disl. 1530m, esp. S/E/N ***

Informazioni:
Da Place Moulin è una gita di notevole impegno per il dislivello e il notevole sviluppo. Sarebbe una gita "da non perdere" se non fosse per la lunga strada sul lago. Da Place Moulin, dove c'è la diga si costeggia il lago fino alla Cappella di La Lè poco prima del Rif Prarayer, dove si comincia a salire per la Comba d'Oren. Continuare nel pianoro passando in corrispondenza del ponticello sulla sx or e salire per il valloncello tra la Becca della Vannetta e la morena a sx per sbucare nel Plan du Gan. Qui se la neve è sicura si prendono i canalini verso dx per salire al rifugio, oppure salire nel valloncello di fronte e risalire sulle terrazze sopra il rifugio Nacamuli. Continuare sul traverso o in fondo valle a seconda delle condizioni della neve e risalire al Col Collon. Qui prendere il pendio alla vs destra che conduce in cima alla Punta Kurz (6h da Place Moulin). Scendere al colle compreso tra la Kurz e il Brulé per un vallone inizialmente ripido (35-40°) che conduce al ghiacciaio del Brulé, scendere per un altro tratto meno ripido ma molto bello fino ad un imbuto che conduce ad un canale stretto una decina di metri sui 30-35° che porta al pianoro finale che porta ad una stretta gola finale. Qui stare sulla destra il più alti possibili  e cercare di risalire i pendii che portano al di là della cresta che scende dalla Gran Vanna. Continuare alti fino ad imboccare un canale che scende sui pianori che conducono al rif. Prarayer. Da qui a Place Moulin.


 

 

Becca Vannetta, 3361m
da Place Moulin (Valpelline) in traversata dalla Punta Kurz
S2 (E/2.3), disl. 1630m, esp. S/E/N ***

Informazioni:
Vedi Punta Kurz per la salita alla cima.  Scendere al colle compreso tra la Kurz e il Brulé per un vallone inizialmente ripido (35-40°) che conduce al ghiacciaio del Brulé, quindi risalire la pala che si vede alla propria destra per facili pendii. Dalla cima scendere verso N e quindi la bella discesa che si apre e che porta al vallone che scende al rif. Nacamuli. Da qui si segue il percorso di salita.


 

 

Grand Blanchen, 3379m
dal rif. Nacamuli (Valpelline) in traversata dal ghiacciaio Otemma alla Combe de Sassa
S2 (PD/2.2), disl. 1400m, esp. mista ***

Informazioni:
Giro completo e lungo, da fare quando la neve nella Comba de Sassa arriva fino in fondo. Se si parte da Place de Moulin occorre prevedere 2 macchine.
Vedi Punta Kurz per la salita al rif. Nacamuli. Salire al Col Colon quindi prendere la direzione W per il Col de l'Eveque e traversare tenendosi sulla dx fino al Col du Petit Collon. Scendere sul ghiacciaio dell'Otemma fino a incontrare il ghaicciaio di Blanchen che scende dalla sx. Risalirlo facilmente fino al colle posto a W della cima. In 30 minuti si sale alla cima (PD). Dal colle si scende la bella pala della cima poi si piega nella Comba de Sassa fino in fondo. Possibile anche scendere per il magnifico canalone che da quota 3256m scende nella Comba d'Oren. In questo caso non sono necessarie le 2 macchine.


 

 

Becca di Lusseney, 3504m
da La Ferrera (Valpelline), S2 (F/2.3), disl. 1900m, esp. N-NW ****


 

 

Grand Combin de Grafeneire, 4314 m
salita per la via del Guardian e discesa dal Mur de la Cote
da Fionnay (Val di Bagnes), S3 (D/3.3), disl 2825 m, esp. NW *****

Informazioni:
Gita magnifica e completa. La via del Guardian o via del seracco è una delle 3 vie di salita che permette di salire a questa cima dalla Cabanne de Panossiere (le altre 2 sono il Mur de la Cote (sconsigliata in salita per limitare il tempo di esposizione alla caduta dei seracchi) e la Parete NW del Combin de Valsorey, piu lontano e difficile ma sicuramente la più sicura. Salire il Combin de Grafeneire dalla via del Guardian si ha la possibilità di compiere una bella ascensione alpinistica associata ad una bella sciata limitando abbastanza i rischi oggettivi.
Da Fionnay (1490m) si sale per sentiero estivo ripido e faticoso (molta acqua lungo il percorso) che porta alla Cabane de Panossiere (2669m). Il rifugio è uno dei migliori che abbia mai visto con un gestore come dovrebbero esserlo tutti e una cena da ristorante.
Partiti dal rifugio alle 4.00. Si sale (poco) il lungo Ghiacciaio di Corbassier fino al Plateau du Dejeuner. A sx parte il lungo Corridor sotto i seracchi. Davanti invece la parete "del seracco" prima della parete NW. Fino ai seracchi offre pendenze tra i 40 e i 45 poi si fanno due tiri di corda per superare i seracchi terminali con pendenze intorno ai 60°. Una volta sul Plateau (4000m ca.) si ricalzano gli sci fino in cima (10h).
Discesa seguire la cresta fino a trovare un pendio sui 40-45° che scende in direzione NE e si riallaccia al Corridor. Scendere questo pezzo evitando i blocchi di ghiaccio e cercando di non fermarsi. Al Plateau du Dejeuner riallacciarsi al percorso di salita (4h per la discesa).

RACCONTO
Questo weekend saliamo il Grand Combin, l'obiettivo é di salire la parete del Guardian per evitare le scariche dei seracchi lungo il Corridor durante la salita, mentre rischiamo solo in discesa dove cercheremo di scendere veloci. Il gestore ci accoglie con una stretta di mano al al nstro arrivo e la sera ci cucina un ottimo stinco di maiale. Credo sia la migliore cena in rifugio della mia vita (ed é svizzero !). La mattina Luigi ci abbandona all'attacco della parete. Proseguiamo io e Mamo. Qualche tiro di corda sotto i seracchi innocui e raggiungiamo il plateau sommitale. Rimettiamo gli sci fino in cima, dietro di noi il panorama é stupendo. Arrivati sulla sommità, appena il tempo di togliere le pelli e siamo stati avvolti dalla nebbia che stava salendo dall'altro versante. Non vediamo 1 metro da noi. Aspettiamo ma la situazione non cambia. Scendere dalla parete NW é impossibile (a meno di fare delle doppie su abalakov), cerchiamo allora il Mur della Côte. Cominciamo a scendere lungo la cresta alla ricerca del pendio giusto. Ci sembra di esserci, provo per scrupolo di vedere se più avanti é migliore. Mamo é rimasto là. Credendo di essere sul pendio giusto parte per fare qualche curva, non lo vedo più, di colpo lo sento urlare e la sua voce scomparire nel vuoto. Il cuore va a mille. Sono solo nella nebbia più fitta e Mamo é sparito sotto di me. Di sicuro non é là che devo scendere, lo chiamo, niente. Come d'incanto la nebbia scompare. Individuo il Mur della Côte che era a pochi metri da noi e scendo velocemente. Lo vedo a pochi metri dal crepaccio, mi fa cenno.... oouf, é vivo ! E' precipitato lungo la parete sbattendo ripetutamente contro le rocce ma fortunatamente lo zaino gli ha fatto da cuscino ad ogni colpo e dinfine é atterrato a pochi metri dall'enorme crepaccio. La borraccia di alluminio e gli occhiali rotti sono il solo risultato di quell'interminabile volo oltre a qualche anno in meno per entrambi. Scendiamo il Corridor sotto i seracchi, niente in confronto.


 

 

Traversata dei Combins
Da Bourg St. Pierre per la Parete NW del Combin de Valsorey (4184m) fino al Combin de la Tsessette (4135m), S3 (AD+/3.3), E2, disl. 2540m, esp. NW-NE ****

Informazioni: giro maestoso sulla calotta dei Combins con salita lunga e abbastanza impegnativa lungo la parete NW del Combin de Valsorey e discesa per il ripido Mur del Cote. Passaggio lungo il Corridor con pericoli oggettivi.
Da Bourg Saint Pierre salire i tornanti fino a 1800m (poco parcheggio). Si risale la Valsorey lungo il sentiero estivo sulla destra orografica del torrente, si passa l'alpeggio di Cordonna, si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra e con un lungo mezza costa si passa il bivio Cabane de Valsorey - Caban du Velan. Tenere la sinistra e poco dopo si attraversano gli Chalets d'Amont (2197m) dove il sentiero si biforca: sulla sinistra il sentiero normale, sulla destra (segnalata in blu) la scorciatoia delle scalette (su una pietra è riportata la scritta "Echelles"). Continuare a seconda dell’innevamento lungo il sentiero estivo lungo lo sperone oppure nel vallone di destra fino ad arrivare all’altezza della Cabane de Valsorey (3030m) visibile sulla sinistra. Dalla Cabane salire i pendii nevosi dietro il rifugio in direzione NE fino al ghiacciaio di Meitin (nessun crepo), passare sotto le barre rocciose verso 3220m (attenzione in primavera colate di neve dai pendii sommitali) con movimento verso destra fino a prendere uno sperone ripido che sale in direzione NE e poi verso 3550m con un traverso verso sinistra al Col de Meitin (3609m). Scendere per 50 m circa lungo le rocce del Combin de Valsorey rimanendo sopra i crepacci terminali della parete NW. Risalire la parete NW (670m), 50 gradi fino all’isolotto roccioso poi l’uscita diretta sui 60 con ghiaccio. Uscire sulla destra alla cima del Combin de Valsorey (4184 m). Scendere al colle sottostante (4127m), da qui si risale al Grand Combin de Grafeneire (4314 m) portandosi con leggera ascesa sotto la cima e salirla. Ridiscendere verso 4200m e scendere progressivamente verso 4080m tra i seracchi sotto l’Aiguille du Croissant per raggingere il Mur del Cote, scendere (45 gradi) con gli sci o in caso di ghiaccio calarsi con abalokov. Scendere al colle sottostante (4087m) e traversare in direzione ENE fino ad un pianoro (4050m). Da qui con 100m di dislivello in direzione SE si raggiunge il Combin de la Tsessette (4135m).
Discesa: tornare al pianoro e scendere verso il Corridor, passare i massi dei seracchi caduti (buona fortuna) e passare sotto il Couloir du Gardien e lasciarsi scivolare lungo le pareti del Grand Combin fino a raggiungere quota 3500m dove si ripella per il Col de Meitin (100m salita) per ritornare alla Cabane de Valsorey e da qui percorrere a ritroso il percorso di salita. In alternativa, se non dovete ripassare dal rifugio, scendere dal Col des Maisons Blanches al Ghiacciaio del la Trouye e per prati ai Chalet d’Amont da dove si prende il sentiero di discesa dal rifugio.
Materiale: da ghiacciaio, 2 picche e qualche vite in piu per la parete NW
Traccia GPX


 

 

 

 

Pigne d'Arolla, 3790 m
traversata Cab. des Dix - Cab des Vignettes (Val di Bagnes)
S2 (E / 1.2), disl 1130 m, esp. E-SE ****

Informazioni:
Bella attraversata in ambiente glaciale. Traccia non complicata, ma difficile l'orientamento in caso di nebbia.
Da Arolla prendere lo skilift e salire al Pas de Chevre (400 m). Scendere con la scala sul ghiacciaio di Chelion e attraversarlo vs WSW fino alla Cabane des Dix. Il giorno dopo risalire il ghiacciaio in direzione delle Pointes des Tsena Refien stando sulla sx (crepacci) fino a raggiungere la parte meno ripida del ghiacciaio. Puntare in direz SW entrando nel catino glaciale e non perendo quota rimontare il tratto ripido q. 3600m fino al Col du Brenay, continuare vs E fino alla sella tra La Pigne e la quota 3772. Salire in cima. Da qui scendere in direz ESE girando a sx (crepacci) al Col des Vignettes lasciando il rifugio sulla dx. Scendere sul ghiacciaio des Pieces ad Arolla.


 

 

 

Gruppo del Cervino 

Monte Zerbion, 2722m
da Promiod (Valtournenche). S1 (E/1.2), disl. 1230m, esp. W ****

Informazioni:
Gita ideale dopo un'abbondante nevicata. Neve da urlo.
Da Promiod salire per mulattiera ad Arsine e dopo essere entrati nella valle girare a dx per entrare nel bosco fino a raggiungere i prati che raggiungono la cima. Per la parte finale può essere necessario togliere gli sci . Attenzione  presenza di cornici.


 

 

Cima di Piure, 2902 m, Canale Nord
da Champoluc, S4 (PD/4.2), E2, 40°, 45°/250m *****

Informazioni:
Quasi 1000m di canale perfetto,  evidentissimo da Champoluc. Guardando la cabinovia l'avete sulla dx. Dal parcheggio vicino al cimitero prima del paese salite per il sentiero con gli sci fino a Mascognaz, bellissimo villaggio tutto in legno (50 min). ll canale è subito dopo sulla dx, 900m perfetti, i primi 300m a 35°, poi 450m a 40° ed infine 150m a 45°. Gli ultimi 50m non sono più larghi di 2 - 2,5m. Discesa superlativa.


 

Zinalrothorn (L'Epaule). 4017 m
da Zinal (Val de Zinal). S2 (AD/2.1), disl. 2340m, esp. NW-SW *****

Informazioni:
Sciisticamente una bella gita. Offre un panorama sull'Obergabelhorn e sulla Dent Blanche incomparabile.
Da Zinal continuare con l'auo su sterrato fino a quando la strada sale. A piedi fino alla morena (1h), quindi quando la strada sale a dx per il Petit Mountet continuare dritto in direzione del ghiacciaio che si segue sulla dx orogr. fino a quota 2650 dove si piega a sx abbandonando il ghiacciaio e salendo alla Cabane du Mountet (2886m). Partenza la mattina alle 6.00 stando sulla sx costeggiando le rocce fino alla testa del ghiaccaio sotto l'Epaule. Risalire a piedi la cresta nevosa, quindi 100m rocciosi (AD) fino alla cima. Discesa da urlo lungo la prima metà del ghiacciaio.


 

 

 

Gruppo del Monte Rosa

Monte Bieteron, 2764m
da Estoul (Val d'Ayas), S1 (E/1.2), disl 950m, esp. SW **

Informazioni:
Gita invernale su terreni facili e priva di pericoli. Qualche pendio più ripido e la parte finale della cresta richiedono un po' di attenzione.
Dagli impianti di Estoul salire dritti in direzione dell'evidente pala triangolare. All'Alpe Chanlossere (q.2004m), salire lungo il dosso che sale in direz NE. All'anticima si possono lasciare gli sci e percorrere la cresta nevosa che porta in cima (esposta).

 

 

Punta Valnera, 2754m
da Estoul (Val d'Ayas), S2 (E/2.3), disl 950m, esp. S ***

Informazioni:
Gita invernale. I pendii finali richiedono neve sicura.
Dagli impianti di Estoul seguire la pista di fondo entrando nella valle del rio Chamen. Entrare nel bosco per tratti a volte ripidi. Costeggiare sulla dx e si giunge al pianoro dei laghi per poi risalire il ripido canalino (30-35°) che porta al colle a sx della vetta. Poi a dx a piedi in vetta. Possibile la discesa dalla cima con gli sci (40°).

 

 

Punta Dufour, 4634 m
da Rotenboden (Mattertal) - S3 (AD-/3.1), disl. 2000m, esp. N *****

Informazioni:
Gita lunga, ma molto bella e completa.
Lasciamo l'auto a Tash e prendiamo il treno per Zermatt (15Fr) quindi cambiamo per Rotenboden (40Fr). Si scende dalla stazione direttamente sul ghiacciaio a 2678m prendendo poi per la MonteRosahutte (2795m).... tenetevi un po' di eneria per il pendio finale al rifugio Noi abbiamo portato la tenda e l'abbiamo messa davanti ai massi che ci sono vicino al rifugio (dovevamo allenarci per il Pamir e poi con quello che costa il viaggio almeno si risparmia su vitto e alloggio). Partenza alle 4 rampanti agli sci, una luce magnifica illumina il cielo. Si risale il Rosagletscher senza problemi fino al colle (5h), attenzione solo verso quota 3300 per la presenza di numerosi crepi incrociati. Al Silbersattel si sale la cresta nevosa spesso ghiacciata, quindi si prosegue per la cresta di misto che porta in vetta (esposta, diff. PD+/AD-, 2h). Per ritornare in giornata a prendere il treno ricordarsi che l'ultimo che scende a Zermatt è alle 20.00.


 

 

Punta Gnifetti, 4554 m
da Punta Indren (Valsesia) - S2 (F/2.1), disl. 1300, esp. SW ***

Informazioni:
Gita classicissma in bell'ambiente.
Dalla stazione di arrivo della funivia di Punta Indren (3260 m) attraversare verso sinistra quasi in piano il ghiacciaio di Indren in direzione NW fino ad una fascia rocciosa a circa 3300 m. Continuare a traversare per 2-300 metri quindi risalire in direzione N sul ghiacciaio del Garstelet e il rifugio Mantova (3498 m). Dal rifugio risalire il facile ghiacciaio lasciando sulla sinistra la Capanna Gnifetti (3611 m), continuare dritti e salire sul ghiacciaio del Lys (crepacci) prima quasi in piano sotto la parete SW della Piramide Vincent, quindi risalire verso sinistra in direzione N lasciando i grossi seracchi sotto la Vincent sulla destra. Raggiungere il plateau Vincent a circa 4000 m. Passare una zona crepacciata e continuare sempre in direzione N verso il colle del Lys che si raggiunge deviando verso destra. Attraversare i pendii sotto alla punta Parrot e, puntando inizialmente in direzione della Punta Zumsetin ci si dirige poi vs la Punta Gnifetti dove c'è la Capanna Margherita.
Discesa: per lo stesso itinerario

 

 

Punta Parrot, 4432 m
da Punta Indren (Valsesia), S2 (F+/2.2), E1, disl. 1170m, esp. S-N ***

Informazioni: Cima concatenabile con altre cime intorno tipo Gnifetti o Ludwigshohe.
Salita: Dalla stazione di arrivo della funivia di Punta Indren (3260 m) attraversare verso sinistra quasi in piano il ghiacciaio di Indren in direzione NW fino ad una fascia rocciosa a circa 3300 m. Continuare a traversare per 2-300 metri quindi risalire in direzione N sul ghiacciaio del Garstelet e il rifugio Mantova (3498 m). Dal rifugio risalire il facile ghiacciaio lasciando sulla sinistra la Capanna Gnifetti (3611 m), continuare dritti e salire sul ghiacciaio del Lys (crepacci) prima quasi in piano sotto la parete SW della Piramide Vincent, quindi risalire verso sinistra in direzione N lasciando i grossi seracchi sotto la Vincent sulla destra. Raggiungere il plateau Vincent a circa 4000 m. Passare una zona crepacciata e continuare sempre in direzione N verso il colle del Lys che si raggiunge deviando verso destra. Lasciare la traccia per la Capanna Margherita e deviare verso destra verso la parete S della Parrot. Per una breve paretina di neve/ghiaccio (30 m, 45°) raggiungere la cresta W che si percorre fino in vetta. Discesa: Per lo stesso itinerario oppure come abbiamo fatto noi, scendendo i pendii a nord restando a destra dei crepacci sotto la cima.
Traccia GPX



 

Ludwigshöhe, 4344 m
Parete S. Da Punta Indren (Valsesia), S3 (F+/3.3), disl. 1100m, esp. S ***

Informazioni: Cima che si effettua assieme ad altre nella zone tipo Parrot, Corno Nero o Vincent. La salita normale è dalla cresta NW. Quella proposta qui è dalla parete S che offre un corto pendio ripido. Da valutare a seconda delle condizioni della neve/ghiaccio.
Salita: Dalla stazione di arrivo della funivia di Punta Indren (3260 m) attraversare verso sinistra quasi in piano il ghiacciaio di Indren in direzione NW fino ad una fascia rocciosa a circa 3300 m. Continuare a traversare per 2-300 metri quindi risalire in direzione N sul ghiacciaio del Garstelet e il rifugio Mantova (3498 m). Dal rifugio risalire il facile ghiacciaio lasciando sulla sinistra la Capanna Gnifetti (3611 m), continuare dritti e salire sul ghiacciaio del Lys (crepacci) prima quasi in piano sotto la parete SW della Piramide Vincent, quindi risalire verso sinistra in direzione N lasciando i grossi seracchi sotto la Vincent sulla destra. Raggiungere il plateau Vincent a circa 4000 m. Passare una zona crepacciata e continuare sempre in direzione N verso il colle del Lys. Verso 4150 m lasciare la traccia verso il Colle del Lys e piegare a destra verso la parete sud del Ludwigshöhe (4250m). Salire a destra del crepaccio la parete sud (100 m, 45°). ALtrimenti portarsi verso sinistra e attaccare la cresta NW (F).
Discesa: Per lo stesso itinerario di salita, con gli o a piedi, come ci si sente e a seconda delle condizioni.



 

Corno Nero, 4322 m
Parete NW. Da Punta Indren (Valsesia), S3 (AD/3.1), disl. 1100m, esp. NW ***

Informazioni: Cima che si effettua assieme ad altre nella zone tipo Parrot, Corno Nero o Vincent. La parete se è in neve puo essere percorsa in sci (5.2). Io l'ho sempre trovata in ghiaccio, con superamento della terminale abbastanza verticale.
Salita: Dalla stazione di arrivo della funivia di Punta Indren (3260 m) attraversare verso sinistra quasi in piano il ghiacciaio di Indren in direzione NW fino ad una fascia rocciosa a circa 3300 m. Continuare a traversare per 2-300 metri quindi risalire in direzione N sul ghiacciaio del Garstelet e il rifugio Mantova (3498 m). Dal rifugio risalire il facile ghiacciaio lasciando sulla sinistra la Capanna Gnifetti (3611 m), continuare dritti e salire sul ghiacciaio del Lys (crepacci) prima quasi in piano sotto la parete SW della Piramide Vincent, quindi risalire verso sinistra in direzione N lasciando i grossi seracchi sotto la Vincent sulla destra. Raggiungere il plateau Vincent a circa 4000 m. Passare una zona crepacciata e continuare sempre in direzione N verso il colle del Lys. Verso 4150 m lasciare la traccia verso il Colle del Lys e piegare a destra verso il Corno Nero. Lasciare gli sci alla base della parete NW o sul colletto a N del Corno (attenzione crepacci). Salire la parete a seconda delle condizioni della crepaccia terminale (noi siamo saliti al centro, 10m a 70-80°), quindi pendeza omogenea sui 50° fino alla cresta sommitale, spostarsi a sinistra e facilmente in cima.
Discesa: Calata da 50m sulle prime roccette prima di salire alla madonnina. Discesa per lo stesso itinerario di salita.
Materiale: normale da ghiacciaio, per la parete 2 piccozze (vere), 6-8 viti, 2 corde da 50m oppure abalakov a metà con 1 corda da 50m oppure disarrampicare. Le condizioni della parete possono variare di molto.
Traccia GPX (da Gabiet Val di Gressoney)
 



 

Piramide Vincent, 4215 m
da Punta Indren (Valsesia), S2 (F/2.2), disl. 1000m, esp. NW ***

Informazioni: Cima fattibile in giornata. Classico itinerario di sci estivo.
Dalla stazione di arrivo della funivia di Punta Indren (3260 m) attraversare verso sinistra quasi in piano il ghiacciaio di Indren in direzione NW fino ad una fascia rocciosa a circa 3300 m. Continuare a traversare per 2-300 metri quindi risalire in direzione N sul ghiacciaio del Garstelet e il rifugio Mantova (3498 m). Dal rifugio risalire il facile ghiacciaio lasciando sulla sinistra la Capanna Gnifetti (3611 m), continuare dritti e salire sul ghiacciaio del Lys (crepacci) prima quasi in piano sotto la parete SW della Piramide Vincent, quindi risalire verso sinistra in direzione N lasciando i grossi seracchi sotto la Vincent sulla destra. Raggiungere il plateau Vincent a circa 4000 m. Da qui si lascia la traccia che continua verso il colle del Lys e si piega a destra per risalire la parete NW della Piramide Vincent. Passare la facile terminale e proseguire fino alla cima su pendii 30-35°. (3h da Indren).
Discesa: per lo stesso itinerario.

 

 

Gruppo del Mischabel

Dom de Mischabel. 4545 m
da Randa (Mattertal), S3 (PD/3.2), disl. 2510m, esp. E-N *****

Informazioni:
Bellissima salita, molto faticosa, una vera "matassata"
L'ho fatta un mercoledì con Mamo, come matassata dell'anno e tale si è rivelata. Dal paese di Randa si sale subito bene per bosco fino all'Europahutte, quindi inizia la ferrata, ben attrezzata con scale e corde. Con gli sci in spalla è una bella sfaticata. Dopo 4 h arriviamo alla Domhutte, non c'è nessuno, ci installiamo nel rifugio. Ci sono 50 posti disponibili, cucina economica con legna e riscaldamento per soli 19 Fr da corrispondere alla padrona di casa a Randa o direttamente nella cassetta.. Sveglia alle 4, percorriamo la morena sulla sx del Festgletscher. Individuare bene il canale che porta al Festjoch (3723 m) non salire come abbiamo fatto noi al Hochwachte perche di lì non si passa. Dal Festjoch ci siamo calati sul ghiacciaio e abbiamo fatto un po' di curve per aggirare alcune seraccate che scendevano dalla cima. Puntiamo al Lenzjoch, faticosamente arriviamo al colle con tutto il pendio da battere. Salgo in cima con gli sci in spalla, arriviamo in vetta dopo 9h. Dala cima le prime curve sono a 45° poi 40° fino al colle. La discesa per la pala del DOm nella polvere è entusiasmante. Scegliamo di scendere nel canale in mezzo ai seracchi. Risaliamo a Festjoch, nel canale di discesa ci prendiamo una scarica di ghiaccio e roccia...ouf!! miracolati !! Arriviamo al rifugio dopo 12h....ma ci aspettano 1500m di dislivello con ferrata in discesa da fare. E' proprio una matassata !

 

 

Weissmies, 4023 m
da Saas Almagell (Saastal), S2 (PD/2.2), disl. 2350m, esp. S-SW ***

Informazioni:
Bella salita. Io purtroppo devo aver sbagliato il periodo perchè tre quarti della gita li abbiamo fatti sci in spalla. Altrimenti la gita vale sicuramente la pena.
Da Saas Almagell si prende il sentiero per l'Almagellerhutte per l'Almagellertal (che poca fantasia questi svizzeri). Il sentiero che dal fondo della valle sale al rifugio è bello ripido e faticoso (25-30°), ma tanto si fa a piedi ! Dal rifugio si parte alle 6.00 per il Zwischbergenpass, senza problemi. Dal passo salire sul pendio a sx che scende dalla cima (spesso ghiacciato) fino a dove è possibile prendere la cresta rocciosa. Lasciare quindi gli sci e proseguire sulla bella cresta rocciosa (PD, pass II) e poi nevosa fino in cima.

 

Strahlhorn, 4190 m
da Saas Fee (Saastal), S2 (F/2.3), E1, disl. 1400m, esp. N-NE ***

Informazioni:
Informazioni: Facile 4000 con salita aiutata dalla funivia fino alla Britannia Hutte. Lunghi piani su ghiacciaio (7 km dal rifugio alla cima). Crepacci nella parte finale da non sottovalutare.
Da SaasFee salire con la funivia del Felskinn. Dalla stazione a monte seguire verso E-SE la pista (se tracciata) che porta alla Britannia Hutte. Con neve stabile stare in quota sui 3020 m passando per la stazione di arrivo dell’impianto Egginerjoch e poi attraversare verso il rifugio. In caso di di neve instabile seguire la pista che scende dopo l’imianto e risale poi al rifugio (3030m).
Dal rifugio scendere per circa 100m di dislivello sul ghiacciaio di Hohlaub (direzione SW). Procedere in direzione S seguendo il fianco della cresta Hohlaub fino a raggiungere la confluenza con il ghiacciaio che scende dall’Allalinpass. L’itinerario prende il centro del Allalingletscher e si snoda al centro delle due seraccate, sino a giungere un terreno piu pianeggiante che porta all’Adlerpass. Prendere a sinistra salendo tra la cresta e i seracchi su terreno ripido fino a raggiungere i facili pendii superiori a quota 3900m. Proseguire ancora verso sinistra in direzione SE verso le rocce della cima. Con facile arrampicata alla croce di vetta. Con buon innevamento si raggiunge con gli sci
Discesa: per l’itinerario di salita. Dal rifugio raggiungere la stazione dell’Egginerjoch da cui si puo scendere fino a Saas Fee con gli sci (10 km di discesa) Traccia GPX



Rimpfischorn, 4198 m
da Taschalp (Mattertal), S2 (PD+/2.1), E1, disl. 2110 m, esp. NW****

Informazioni: Bella cima completa, sciisticamente facile ma ghiacciaio e cima alpinistica da non sottovalutare. Possibile passare per il rifugio Taschhutte e il Mellichgletscher (via classica) o stare sul fondo valle e il Habelgletscher. Nel primo caso si deve perdere almeno 100 m di quota a causa dell’abbasssamento del ghiacciao, nel secondo caso si deve passare una zona abbastanza crepacciata. Noi l’abbiamo fatta in giornata da Taschalp salendo per il Mellichgletscher e scendendo dall’Habelgletscher con un bel prcorso ad anello. Comunque, volendo, si puo pernottare al rifugio / bivacco invernale.
Da Täschalp/Ottafe, 2185m (siamo partiti alle 4.00) si prende il sentiero segnato che sale alla Taschutte (1h). Quindi seguire la valletta sopra il rifugio in direzione ENE in direzione dell'Alphubeljoch. Dopo l’Alphubelsee (3150m) prendere verso destra (SE) e proseguire sul pianoro a quota 3440m. Perdere circa 100m di quota (il ghiacciaio è ora più basso che su CNS) per mettere piede sul Mellichgletscher (3h30). Quindi proseguire in direzione SSE verso la spalla W rocciosa dell'anticima N del Rimpfischorn e passare tra il grosso crepaccio e la spalla rocciosa. Salire verso la grossa crepaccia terminale che si aggira sulla destra e proseguire l'ultimo pendio che porta al Rimpfischsattel, 4000m circa (5h30). Al colle deposito sci. Attaccare la parte alpinistica dal canale (meglio se in neve, altrimenti ghiaccio e sassi mobili) fino a 1/3 dello stesso (60 m circa). Ad una sosta con 2 spit e cordini attraversare verso sinistra su cengia e salire un risalto (III). Quindi continuare nel canale di misto a destra (passaggi di II) fino ad un colletto (sosta). Da qui prendere a destra la cresta rocciosa (II e III, alcune soste e 1 fittone in loco) per altri 200m e arrivare all'anticima. Proseguire piu facilmente alla croce di vetta (7h30).
Discesa: Possibilità di doppie (30m) dall’anticima. Ripercorrere la via di salita fino al colle (9h00). Scendere con gli sci seguendo il percorso di salita. Altrimenti, come abbiamo fatto noi, a quota 3600 m, in corrispondenza della spalla W rocciosa scendere in direzione NW per l’Habelgletscher. Prestare attenzione alle seraccate e crepacci in zona 3300-3400 m. Arrivare fino in fondo valle (2440m, 9h50) da dove si prosegue per falso piano fino a Taschalp (3,5 km, 10h30)
Traccia GPX


Alphubel, 4206 m
Cresta SE (Eisnase). Da Taschalp (Mattertal), S3 (PD-/3.3), E2, disl. 2000 m, esp. W-SE****

Informazioni:il miglior modo per salire l’Alphubel con gli sci, evitando il versante di Saas Fee dominato da skilift e di solito pieno di gente. E’ possibile spezzare in due la salita dormendo alla Taschutte o farla in giornata (2000 m di dislivello) da Taschalp.
Da Tasch, raggiungere Taschalp (se priva di innevamento) a quota 2180m. Da qui sulla sinistra si stacca una stradina che sale sulla destra orografica della valle che porta al rifugio Taschutte (2701m). Prima di arrivare al rifugio salire in direzione est lasciando sulla sinistra la quota 2876 m Chummibodmen e imboccare la valletta che scende dal Alphubelgletscher inferiore, lasciare un laghetto morenico a quota 3180m fino ad arrivare a circa 3500m sotto alla parete ovest che scende dal Feechopf. Qui si prende verso sinistra (direzione nord) per superare una parte del ghiacciaio piu ripida (qualche crepaccio sia a destra che a sinistra). Superato il tratto ripido si prosegue su terreno poco ripido in direzione est fino all’Alphubeljoch m 3773. Per salire alla cima dall’Eisnase puntare alla cresta nevosa in direzione nord-ovest che si percorre con gli sci fino a poco oltre i 4000m di quota. Da qui si sale la parete finale con ramponi su pendenze sui 35-40° e ultimi 100 m a 45° fino alla calotta sommitale e quindi alla croce di vetta (4206m). Partenza alle 4, cima alle 10, ritorno alle 11.30.
Discesa: per lo stesso itinerario con gli sci se l’Eisnase é ben innevato. Se in ghiaccio é possibile calarsi da qualche fittone sul posto o scendere in direzione est per la via normale. Altra possibilitá di discesa il couloir SE che si stacca dopo il salto iniziale sulla sinistra.
Materiale: normale da ghiacciaio, picca e ramponi per l’Eisnaset.
Traccia GPX


 

Sempione

Böshorn, 3267 m
da Engiloch (Sempione), S2 (PD/2.2), disl. 1470m, esp. N ****

Informazioni:
Bella sciata su pendii regolari e divertente arrampicata finale.
Lasciare l'auto a Engiloch (gestore poco simpatico) oppure 1 km dopo prendere la stradina che scende a Nideralp. Da qui salire sul vers dx orografico in direzione SW fino ad un pianoro di Wysse Bode e cascata in primavera. Continuare a salire sullo stesso versante per una rampa un po' ripida da sinistra verso destra. Continuare sul pianoro e attraversare i laghi Sirwoltesee (2400m), puntare i ripidi pendii N e poi attraversare in direzione W verso destra tra due fasce rocciose (scariche in primavera) e arrivare ad una spalla (2820m) che si risale (ripido) fino ad un pianoro (2980m). Puntare in direzione SE alla cresta E del Böshorn e lasciare gli sci sotto le roccette. Salire in cima prima per sfasciumi poi in cresta per roccia sana (qualche passaggio esposto, max II°).
Discesa per lo stesso itinerario o se in condizioni per la parete N (4.2).

Maggio 2018


Giugno 2014


 

Fletschhorn, 3993 m, Parete Nord
da Egga (CH), S5 (D/5.2), E2, 45°/500m, 50°/100m *****

Informazioni:
Parete difficilmente in condizioni perfette. Da fare dopo una bella nevicata. A noi è bastato ritardare di qualche giorno per trovare placche di ghiaccio all'uscita. Grande parete da scendere !
Da Egga (1650m, Sempione) si sale in auto lungo la strada sterrata che porta a Rossbodestafel (1922m) fin dove si riesce (valanghe possono sbarrare la strada). Si risale a dx salendo la morena e quindi al ripiano a 2600m, si piega quindi a Sud e si risale il pendio che porta al bivacco De Zen (9 posti, pentole, coperte). Dal bivacco si sale diagonalmente verso il centro del ghiacciaio, puntando la base della parete nord. La crepaccia terminale si trova a ca 3200m, da dove inizia la parete. I primi 200 m hanno pendenza intorno ai 40°, quindi si sale a sx o dx dell'isolotto roccioso (scariche di sassi e ghiaccio). Da qui in poi la pendenza aumenta progressivamente fino a 50°. Si esce più facilmente in cresta sulla dx per roccette, oppure con pendenze sui 60° a sx. Noi ci siamo fermati alle roccette sotto le cornici per mettere gli sci. A sx presenza di ghiaccio.