Ben Nevis
La montagna più alta del Regno Unito, che, sebbene la sua modesta altezza
(1343 m), è diventata nel mondo alpinistico un luogo mitico, quasi da
pellegrinaggio. Qui le perturbazioni provenienti dal polo nord e dall'atlantico
riversano tutta la loro violenza su questa piccola montagna incrostandola di neve e
ghiaccio. Qui bisogna venire armati di tanta ferraglia per proteggersi lungo le
vie ma
soprattutto di umiltà.
Per chi è abituato alle Alpi, il Ben Nevis sembra una montagna in miniatura, la
parete nord che si arrampica è alta infatti dai 150 ai 500 m per una lunghezza
di 1,5 km ma qui l'alpinismo inglese ha sfogato la sua passione per il misto e
il ghiaccio concentrando così in questo spazio più di 400 vie. Ogni goulotte,
ogni cresta, ogni pezzo di parete è già stato percorso.
Noi siamo venuti qui in 6 ad inizio Aprile 2009, armati di ogni ferraglia che le
relazioni consigliavano. Abbiamo trovato 3 giorni di tempo eccezionale, sole e
caldo, ma al contempo condizioni di ghiaccio non proprio ideali.... placche di
ghiaccio scollate, goulottes solcate da rigoli d'acqua e cornici instabili. E
pensare che solo una settimana prima davano freddo e neve... sembra comunque che
il periodo migliore sia metà febbraio.
Abbiamo dormito al CIC Hut, recentemente messo a posto, è un piccolo rifugio con
16 letti, senza coperte ma con gas, stoviglie e riscaldamento, posto sotto la
parete nord.
Per l'attrezzatura consiglio nuts (1 serie completa), friends (0,5-2 BD), chiodi
a lama, a V e universali, 2 spectre, viti da ghiaccio.
Le discese dalla cima in caso di nebbia (e sembra frequente da queste parti)
sono descritte nelle guide con tutti i riferimenti GPS o con i gradi da tenere
usando carta e bussola. Consiglio quindi di avere bussola (ricordarsi di
aggiungere 4° al nord magnetico), carta (Ordnance Survey 1:25000 n.392) e/o GPS
(occhio che qui si usa il Reticolo Britannico e il OSGB36 Datum).
Le discese sono 3 sostanzialmente:
1) Red Burn. E' la normale e la più facile, da fare con nebbia o in caso di
pericolo di valanghe, la più lunga ad arrivare alla CIC Hut. Non l'abbiamo mai
percorsa.
2) No.4 Gully. E' la più rapida specialmente se si esce dalla zona del Coire na
Ciste. Evitare in caso di pericolo valanghe.
3) Abseil Post. Anch'essa rapida, ci si mette 30-60 min dalla cima,
evitare in caso di pericolo valanghe.
Bibliografia:
Alan Kimber - Winter Climbs - Cicerone
Links utili:
CIC Hut
Info generali
Topografia
Mountain Weather Info Service
Ben Nevis weather
Mountain conditions
Valanghe
Webcam sul Ben Nevis
Arrivo in Scozia
Salita al rifugio CIC Hut
Coire na Ciste
Green Gully - D+ (IV, 4), 180m
Informazioni:
Evidente goulotte sul lato destro di Comb Butress nell'anfiteatro di Coire na
Ciste. Salire il pendio di neve fino all'inizio della goulotte.
L1 Salire la goulotte, max 80°, sosta a sx.
L2 continuare su pendenze mai verticali, sostare in un anfratto a dx
L3 salire ancora su terreno più appoggiato, sostare a dx
L4 la goulotte si apre e conduce alla cornice sommitale che si supera sulla sx
Observatory Ridge
Point Five Gully - TD (V, 5), 330m
Informazioni:
Questa via rappresenta la referenza per la scala delle difficoltà su ghiaccio
scozzesi. E' il grado 5, da cui tutte le altre salite vengono giudicate. Il V ci
stà tutto da un punto di vista mentale, ma forse il 5 di difficoltà tecnica
equivale ad un più onesto 4 scala canadese. Noi comunque l'abbiamo trovata in
condizioni veramente bagnate e poco proteggibile.
Point Five Gully si trova tra Observatory Ridge e Observatory Butress, una
goulotte evidente e stupenda.
L1 salire la cascata e sostare a sx dopo 25m
L2 salire la stretta goulotte e sostare all'uscita sulla dx
L3 superare il salto e continuare sul piano, sosta su ghiaccio o chiodo sulla dx
L4-L6 continuare in conserva assicurata fino alla cornice sommitale
Orion Face
Astral Highway - TD+ (V, 5), 420m
Informazioni:
La via l'ha decisa Renzo, io e Simone abbiamo fatto da secondi. Lui guarda la
parete e sale di lì, la relazione e il grado non sono importanti. In effetti l'Orion
Face era l'unica parete che offriva qualche macchia di ghiaccio.
Raggiungiamo l'attacco della parete Orion Face sostando sotto Zero Gully. Renzo
decide di raggiungere il Basin (piccolo nevaio in mezzo alla parete) attraverso
l'attacco diretto, prendendo prima la goulotte della Slav Route subito a sx di
Zero Gully e prendendo a sx verso la via Orion Face Direct, diciamo l'attacco
Renzo Corona.
L1 goulotte su ghiaccio granatina e traverso delicato a sx lungo la Slav Route,
sosta su chiodo
L2 traverso delicato a sx fino a raggiungere il lato
dx del Basin, roccia non sana, sosta su nuts
L3 salita sul tetto del basin per placche ghiacciate, nessuna protezione, sosta
su chiodo
L4 preso l'attacco di Astral Highway, una goulotte che parte sul lato sx del
Basin, inizio molto delicato, leggermente strapiombante, friend, poi ancora
delicato sul placche, spectre. Sosta su nuts
L5 si sale ancora tenendo la sx fino a raggiungere la cresta dello sperone NE,
sosta su spuntone
L6 salire le placche e le piccole terrazze che portano alla cresta finale, sosta
su spuntone
Si sale lungo la cresta fino alla sommità finale. Bravo Renzo.
si torna a casa